Soddisfazione ieri a Parigi per l’atmosfera della collaborazione franco-italiana in ambito economico e finanziario. “Il ritorno al nucleare è una scelta doverosa”. “Decisione storica che avvicina ancor più la Francia all’Italia”. Si è espresso cosi Silvio Berlusconi dopo aver brindato con Nicolas Sarkozy all’intesa tra i due paesi, che segna l’avvio per l’Italia della costruzione di quattro centrali nucleari.
L’accordo fa parte di un pacchetto di intese che sono state firmate a Parigi nel corso del 28° vertice bilaterale italo-francese. Berlusconi è arrivato a Parigi con un gruppo di ministri interessati alla firma di una ventina di accordi in materie dalla cultura alla difesa.
La fase del vertice intergovernativo più saliente è rappresentata dall’intesa sul nucleare che ha visto i ministri Scajola e Prestigiacomo interessati alla firma di accordi che prevedono lo scambio di tecnologie tra imprese italiane e francesi per la realizzazione di centrali e “lo sviluppo delle tecnologie nucleari, comprese quelle dei reattori del futuro”. Ora ricorda il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, “occorre lavorare per convincere le amministrazioni e le comunità locali” che dovranno ospitare i siti, perchè “tutto va fatto con il massimo consenso”.
Berlusconi afferma di voler usare le tv per “spiegare con interviste ai cittadini italiani quello che provano coloro che in Francia abitano vicino alle centrali”.
E coglie l’occasione per sostenere “categoricamente”, che non ci sarà nessuna manovra aggiuntiva prima della prossima finanziaria.Fatto sta che con l’intesa siglata ieri a Parigi tra Areva ed Ansaldo ed Enel ed Edf ed Ansaldo, Italia e Francia, come ricorda il ministro Scajola, “hanno firmato undici accordi per il rientro dell’Italia nel nucleare, per l’industria, la formazione e la sicurezza. Da oggi – ha spiegato il ministro dello Sviluppo – parte il sistema nucleare italo-francese non solo per la costruzione di centrali in Italia con l’obiettivo del 25% di produzione elettrica dal nucleare nel 2030 ma anche per lavorare insieme sul nucleare in paesi terzi”.
Epr. E’ il reattore di terza generazione avanzata nato dalla collaborazione franco-tedesca e oggi interamente francese (Areva-Edf). Ha una potenza di 1.600 Mw e migliora la sicurezza, l’impatto con l’ambiente e le performance tecniche. Due Epr sono in corso di costruzione in Europa: uno in Finlandia, l’altro a Flamanville dove il progetto è guidato da Edf ma anche Enel partecipa con il 12,5% all’investimento. Un terzo Epr è programmato in Francia a Penly e anche su questo nuovi impianto è prevista la partecipazione italiana.
Diana de Angelis