Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano apre al federalismo nel suo discorso pronunciato alla regione Veneto. Il Presidente ha parlato della necessità dello sviluppo delle autonomie locali, in contrapposizione ad un’idea centralista dello Stato. Napolitano ha suggerito le priorità di riforma indicando il federalismo fiscale come primo punto di un progetto per migliorare la situazione del nostro paese. L’appello del capo dello Stato non lascia spazio ad ambiguità: occorre concentrarsi “sul cantiere già aperto della legge delega approvata con così largo consenso per l’applicazione dell’articolo 119, cioè del federalismo fiscale“. Da questa riforma ne seguiranno necessariamente altre: riforma generale del fisco, eventuali aggiustamenti dell’articolazione del Titolo V, superamento del bicameralismo perfetto che secondo il Presidente ha già fatto da un pezzo il suo tempo. “Non c’è e non deve esserci – ha precisato Napolitano – alcuna contrapposizione tra autonomismo di ispirazione federalista e unità nazionale. Si dovrà trattare di un federalismo in cui al senso di solidarietà delle regioni ricche corrisponda il senso di responsabilità di quelle povere”. Premessa perché questo programma possa realizzarsi con successo è che le forze politiche imparino a “scontrarsi con misura evitando di ricorrere a giudizi estremi che forse rendono sul momento ma fanno danni”.
Il più soddisfatto è sembrato il neogovernatore del Veneto, il leghista Zaia, che a colloquio con il Presidente della Repubblica negli scorsi giorni, aveva dichiarato: “Il presidente Napolitano mi ha riconfermato come il federalismo sia l’unica via per uscire dall’empasse della crisi. Non c’e’ antagonismo tra autonomia e unita’ nazionale. E ovviamente, avere il presidente dalla nostra parte significa vedere il sole“.
Per quanto riguarda invece la possibile riforma del sistema di governo, il presidenzialismo su cui tanto insiste Berlusconi, Napolitano appare notevolmente più freddo: “Non si sono ancora delineate soluzioni adeguate e politicamente praticabili ed è bene tener conto dell’esperienza, dei tentativi falliti”.
Stefano Bernardi