Secondo quanto pubblicato sul quotidiano “La Sicilia” alcuni componenti dell’amministrazione comunale di Floridia, in provincia di Siracusa, avrebbero intenzione di ripristinare il Palio dell’Ascensione. La corsa è tristemente famosa per il grave incidente che si verificò nel 2006 quando quando ben 6 cavalli su 16 risultarono positivi ai controlli antidoping, e uno di essi morì, abbattuto sulla pista stessa, dopo una caduta durante la gara. La pubblica amministrazione del piccolo comune siciliano avrebbe trovato i fondi per poter fininanziare nuovamente il Palio e per far si che uno scandaloso episodio come quello di quattro anni fa si ripeta di nuovo. A supportare l’iniziativa si è aggiunto anche il movimento “Noi Floridiani”, costituito appositamente per l’occasione, che fino ad ora ha raccolto le firme di ben 1200 persone favorevoli al ripristino della corsa.
Fortunatamente sono arrivate anche le prime dichiarazioni di dissenso come quella di Nadia Zurlo, responsabile Settore Equidi della LAV Lega Antivivisezione, che parlando a nome di tutto il movomento ha fatto sapere: “Siamo molto contrariati da questa assurda intenzione e metteremo in campo tutte le nostre forze per contrastare un palio teatro di eventi tragici per cavalli e spettatori. Ricordiamo che nel 2006 furono trovati positivi ai test antidoping ben sei cavalli, denunciate 9 persone tra proprietari e fantini, e l’intera nazione assistette alla morte violenta del cavallo Invidioso, caduto e azzoppatosi sulla pericolosissima pista asfaltata. Oggi più che mai – prosegue Nadia Zurlo – torniamo a chiedere al Prefetto di Siracusa di seguire l’esempio di suoi colleghi di Agrigento, Palermo, Caltanissetta e Trapani che hanno vietato nei propri territori qualsiasi corsa di cavalli in occasione di feste paesane. Una decisione saggia e necessaria dettata da esigenze di sicurezza e di ordine pubblico, per contrastare gli ormai accertati interessi criminali che spesso vi gravitano e, non da ultimo, per impedire maltrattamenti ed uccisioni inaccettabili di animali”.
“Il comitato organizzatore del Palio – conclude la Zurlo col tono quasi intimidatorio di chi ben conosce la legislazione vigente in materia – ben saprà dell’entrata in vigore dell’Ordinanza contingibile ed urgente del Ministero della Salute concernente le manifestazioni popolari con equidi al di fuori degli impianti e dei percorsi ufficialmente autorizzati e dunque, a differenza di quanto avvenuto fino al 2006, i cavalli non possono più correre sull’asfalto. Mettere in sicurezza il percorso, rispettando tutte le disposizioni dell’Ordinanza, significa impegnare una consistente somma di denaro: soldi pubblici che la LAV invita caldamente a spendere per attività sociali ben più utili di una corsa di cavalli“.
di Roberto D’Amico