Milano: anagrafe per biciclette contro i ladri

In occasione del Bici-Day, l’iniziativa nazionale che per la prima volta si svolge in territorio italiano e che sarà presto tutelata da un’apposita legge allo studio in questio giorni dal Governo, il capoluogo lombardo ha approntato, contestualmente un provvedimento che mira a rendere molto più dura la vita dei ladri di biciclette ( quelli veri, non l’ottimo gruppo musicale, se mi si passa la battuta n.d.r.).

Una sorta di “anagrafe” per i veicoli a due ruote, permetterà, in caso di ritrovamento, di restituire al legittimo proprietario il maltolto. A Milano i furti dei velocipedi tanto comodi una città così densa di traffico automobilistico sono circa 10 mila ogni anno, un’enormità che costringe ch vuole muoversi senza velocemente, senza inquinare e senza “rombare” con potenti SUV o più pacata utilitarie, a sborsare cifre rilevanti per l’acquisto di una bicicletta, se questa viene rubata.

Ben 22 saranno le officine apposite nelle quali sarà possibile inserire il chip che permetterà alla forze dell’ordine di identificare la bicicletta e quindi, il suo legittimo proprietario. Apposite “scannerizzazioni” dei depositi giudiziari verranno fatte dai vigili urbani, in modo da tenere sotto controllo i “nuovi arrivi”. Il provvedimento dovrebbe anche evitare problemi di natura correlata al furto, come ad esempio quello di una “falsa rivendicazione” della bicicletta rubata; quasi impossibile in quel caso stabilire di chi sia.

Giovanni De Nicola, assessore alla mobilità ha dichiarato che questo “E’ il modo in cui la Provincia vuole onorare la prima Giornata nazionale della bicicletta“. Unitamente all registro provinciale per le biciclette  si potrà, altresì, stipulare una polizza assicurativa atta a garantire un risarcimento economico in caso di furti e/o infortuni.

L’iniziativa appare ottima, purchè, non avvenga come spesso in Italia succede, che la gestione della stessa divenga, per così dire, approssimativa, il che complicherebbe ulteriormente la situazione già difficile per i possessori ed utilizzatori di biciclette, che se qualche volta appaiono decisamente troppo indisciplinati, spesso però sono costretti a pedalare su strade a fianco di auto lanciate a tutta velocità o su semi-marciapiedi, in mezzo ai pedoni, vista la palese scarsità di piste ciclabili.