Mediterraneo: aumentano i pesci esotici

Il mar Mediterraneo si sta trasformando in un vero e proprio paradiso tropicale. Sono infatti in aumento le specie ittiche esotiche come il barracuda, il gambero del Mar Rosso e le meduse. L’ecosistema di questo mare sta vertiginosamente mutando a causa dell’inquinamento, dell’aumento della temperatura e della concentrazione di sale nell’acqua.  A confermarlo sono gli studiosi presenti  al 39° Congresso del Ciesm (Commission Internationale pour l’Exploration Scientifique de la Mer Mediterranee), manifestazione in corso a Venezia fino al prossimo 14 maggio.

”Le informazioni scientifiche da sole sono accademiche – ha sottolineato il prof. Paulo Nunes, dell’Universitaà Cà Foscari di Venezia – se non vengono utilizzate per mettere a punto delle misure per mitigare questi cambiamenti”. Alle sue parole sono seguite quelle della dott.essa Paula Moschella del Ciesm, la quale ha constatato che la massiccia presenza di un carnivoro esotico come il barracuda, può comportare la conseguente riduzione di altri pesci dei quali si nutrono, ad esempio il noto branzino. ”La natura si adatta ai cambiamenti – ha concluso – ma questi si stanno verificando ad una velocitaà più elevata di quella registrata fino a 20-30 anni fa, causando squilibri all’ecositema”.

Un’altra minaccia nei confronti dei pesci mediterranei giunge dalle meduse, presenti in numero sempre più elevato e ghiotte di crostacei e larve di pesci. Nel 2009 lo stesso Ciesm ha attivato una campagna di rilevazione della loro presenza lungo tutte le coste italiane, avvalendosi delle segnalazioni dei cittadini. ”Un’iniziativa costata appena 4 mila euro – ha affermato il prof. Ferdinando Boero, docente di biologia marina presso l’Università del Salento – che ha consentito di monitorare la presenza di pelagie, rizostoma, caravelle portoghesi e altre specie più o meno urticanti”. Questa positiva esperienza, ha annunciato Boero, verrà replicata anche quest’anno estendendola a tutto il Mediterraneo.

Di Marcello Accanto