“Anche per il 2010 possiamo annunciare con soddisfazione un incremento di Bandiere blu, 117, quattro in più della passata edizione, dimostrazione di un impegno crescente da parte delle località turistiche marine”. E’ il commento del segretario generale della Fee Italia (Foundation for Environmental Education), Claudio Mazza, intervenuto nel corso della 24esima edizione di Bandiere blu 2010, la manifestazione che premia i comuni con acque di balneazione rivelatesi estremamente pulite.
“La sempre maggior pressione del turismo sul patrimonio ambientale – ha affermato Mazza – impone ai comuni di affrontare sempre nuove sfide per migliorare i propri standard di qualità, orientando tutti i propri impegni in chiave di sostenibilità”.
Proprio l’elevata qualità dell’acqua, il funzionamento dei depuratori adeguato al numero delle presenze e la gestione dei rifiuti restano, secondo Mazza, gli elementi chiave che permettono ad un comune di entrare a far parte del gruppo delle località balneari d’eccellenza. In secondo luogo, assumono, inoltre, una certa importanza la gestione del territorio, dei servizi di spiaggia, l’accessibilità di queste per i disabili e la presenza o meno di piste ciclabili. Da non trascurare l’educazione ambientale nei confronti della cittadinanza e nei confronti dei turisti. “La logica che seguiamo – ha spiegato Mazza – è quella del miglioramento continuo. Ogni anno si alza l’asticella dei requisiti necessari, inserendo qualcosa di più oppure alzando il livello di quello che viene richiesto”.
Il segretario generale della Fee Italia si è, infine, soffermato sulla situazione del Lazio: “è migliorata – ha detto – perché quest’anno può contare cinque località balneari che possono fregiarsi delle Bandiere blu (Anzio, Gaeta, Sperlonga, San Felice Circeo e Sabaudia), ma la Regione può fare ancora molto di più”.
Mauro Sedda