
La foto dell’immensa libellula dall’apertura alare di un Boeing 747 ha fatto il giro del mondo. Si tratta del Solar Impulse, aereo ad energia solare, che ha compiuto il 7 aprile scorso il suo primo volo in altitudine. Decollato poco prima delle 10.30 dall’aerodromo militare di Payerne, nel Canton Vaud, in Svizzera, l’aereo è atterrato verso le 12 allo stesso scalo, dopo un volo di circa un’ora e mezzo, 87 minuti per la precisione, e dopo aver raggiunto un’altitudine di 1200 metri.
Un aereo passeggeri inquina, secondo gli scienziati, quanto 500 automobili non catalizzate e rilascia in atmosfera: gas serra per una cifra di quasi 600 milioni di tonnellate di CO2 l’anno solo per i voli commerciali, ossidi d’azoto e altre sostanze chimiche presenti nelle scie di vapor acqueo.
Oltre a ciò il grave inquinamento acustico ben noto a chi abita vicino ad un aeroporto. Si cerca oggi con ogni mezzo di mitigare l’impatto ecologico del trasporto aereo in rapida, inarrestabile crescita grazie soprattutto ai voli low cost: razionalizzando rotte e condotte di volo, utilizzando biocarburanti, riducendo i tempi di rullaggio e altro, ma i risultati non sembrano finora risolutivi.
Si stima anche, che paradossalmente, l’eruzione del vulcano Eyjafjallajokull sembra aver prodotto qualche beneficio, almeno a osservare questo fenomeno della Natura da una prospettiva ambientalista. Infatti, mentre le compagnie aeree facevano la conta dei danni subiti a causa dei voli sospesi, c’è chi ha conteggiato quanto questi mancati voli abbiano fatto bene all’atmosfera. Nonostante l’eruzione del vulcano abbia immesso in atmosfera CO2 tra le 150mila e le 300mila tonnellate, si stima che ogni giorno le compagnie aeree che solcano i 27 Paesi dell’ Europa emettono circa 440mila tonnellate di CO2.
Cosi il gracile Solar Impulse in volo per un’ora e mezzo sopra i cieli svizzeri senza consumare carburanti fossili e senza inquinare rappresenta una speranza per un futuro migliore, soprattutto tenendo conto da dove si è partiti e dei continui progressi dell’energia fotovoltaica.
Diana de Angelis