Mai aveva tanto fatto discutere un appuntamento in calendario. L’idea del Gp a Roma aveva scatenato il putiferio qui in Italia, con gli appassionati totalmente contrari all’idea di veder sposato il Gp d’Italia non più nella celeberrima Monza bensì nelle strade del centro romano. Anche la politica aveva fatto sentire la sua voce, con i vari schieramenti che esplicavano con voce grossa il loro ideale. Ma se pochi mesi fa il tanto sperato accordo per Monza Gp d’Italia sino al 2016 era avvenuto, l’idea del Gran Premio romano non è tramontata, tutt’altro.
“Roma sta andando avanti. Andrà bene. E’ una questione un po’ politica, ovviamente. Ma Roma potrebbe essere pronta nel 2013” parola del patron della F1 Bernie Ecclestone. Mancano gli ultimi particolari ma quasi sicuramente dal 2013 le vetture di Formula uno si vedranno correre nelle strade della capitale. Ma non più come Gp D’Italia, bensì come Gp d’Europa, togliendo quindi il titolo al circuito cittadino di Valencia. Ancora niente è certo, ma pare proprio che questa sarà la versione finale dei fatti.
Inoltre anche un’altro progetto di Ecclestone è quasi andato in porto: la Russia. Infatti Bernie non nasconde l’interesse: “I russi sono brava gente. Loro stanno portando avanti le cose. Bisogna vedere se la situazione si adatta alle nostre esigenze. Devo prima andare a dare un’occhiata. Roma potrebbe essere pronta nel 2013 e la Russia più o meno nello stesso periodo.” Roma, Russia e New York, queste le idee che Bernie sta cercando di rendere fattibili.
Ma se il futuro della F1 è sempre più vicino a circuiti cittadini a discapito dei vecchi (e veri) circuiti permanenti, anche il presente non è proprio stabile e sicuro. Infatti Ecclestone ha già previsto che almeno uno dei tre team che quest’anno hanno fatto il loro debutto in F1 chiuderà i battenti prima che la stagione 2010 termini: “La Hispania Racing ha problemi. Io li risolverò. Mi piacerebbe vedere che 12 team finiscono la stagione, visto che hanno preso l’impegno di partecipare. Potremmo perderne uno, ma sto facendo la mia parte per essere sicuro che ciò non accada.” Il sempre più criticato patron continua con la sua linea politica, non curante degli appelli e proteste da parte dei tifosi. Lui vuole cambiare a tutti i costi la F1, ma non è detto che tutto questo riesca a risollevare questo sport, anzi, c’è il rischio che si ottenga l’effetto opposto.
Riccardo Cangini