Soldati morti in Afghanistan, pioggia di reazioni dalla politica

La notizia della morte dei due soldati italiani avvenuta questa mattina nel nordest dell’Afghanistan ha causato – come d’abitudine – una valanga di reazioni. In attesa che il ministro Ignazio La Russa prenda parte alla conferenza stampa convocata per le 11.30 presso la sede della Prefettura di Milano, nel corso della quale con ogni probabilità renderà noto i nomi dei due militari caduti e quelli dei due colleghi rimasti feriti, si susseguono a ritmo frenetico commenti e analisi da parte di molti esponenti politici.

“Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi – si legge in una nota diffusa da Palazzo Chigi – appena appresa la notizia dell’attacco contro un convoglio italiano in Afghanistan che ha causato la morte di due militari e il ferimento di altri due, si è messo subito in contatto con il sottosegretario Gianni Letta a Palazzo Chigi. Il presidente Berlusconi – si aggiunge – ha espresso il profondo cordoglio, suo personale e dell’intero Governo, alle famiglie dei militari caduti. E ha inviato il suo augurio a quelle dei soldati feriti. Il presidente ha sottolineato al tempo stesso la fondamentale importanza della missione in Afghanistan per la stabilità e la pacificazione di un’area strategica”.

“Lo scacchiere internazionale – ha commentato Gianfranco Fini, ad apertura di un convegno sulla moratoria alla pena di morte – continua a provocare lutti e tragedie. Rivolgo alle forze armate e alle famiglie dei due militari morti in Afghanistan il senso della più cordiale e sincera partecipazione”.

Un pensiero ribadito anche dalla seconda carica dello Stato. “Ancora una volta – ha detto Renato Schifani – l’Italia piange altri due suoi caduti per la libertà e la pace. Due soldati italiani uccisi dal terrorismo perché difendevano la democrazia e la sicurezza internazionale. A nome mio personale e dell’Assemblea di Palazzo Madama esprimo i sentimenti del più profondo, affettuoso e sincero cordoglio alle famiglie dei nostri caduti e alle Forze Armate, inviando gli auguri di una completa guarigione – ha concluso – ai soldati feriti”.

Parole di solidarietà giungono anche dall’opposizione. “A nome di tutti i deputati del gruppo del Pd – ha dichiarato Dario Franceschini – esprimo profondo cordoglio per i nostri soldati caduti oggi in un attentato terroristico a Herat. Davanti a questo nuovo, vile attacco sono convinto che tutto il Paese si stringerà attorno ai nostri soldati e al loro coraggio. Siamo vicini alle loro famiglie cui voglio esprimere tutta la nostra vicinanza e affetto. Infine rivolgo un pensiero di riconoscenza e incoraggiamento – ha continuato Franceschini – a tutti i militari che stanno operando nell’area con grande responsabilità e professionalità”.

Le parole scandite dall’ex segretario del Pd sono state sostanzialmente rimarcate dal capogruppo del partito al Senato, Anna Finocchiaro, che ha però sottolineato l’importanza che il governo riferisca presto in Aula  perché “il Parlamento e il Paese – ha spiegato – devono essere informati e serve una discussione seria e approfondita sul nostro impegno in Afghanistan”.

Praticamente quanto auspicato anche dal leader dell’Idv, Antonio Di Pietro. “Non è questo – ha scritto in una nota diffusa stamattina – il momento per ribadire la necessità di porre fine alla nostra presenza in quei territori. Oggi è il giorno del dolore e della solidarietà, ma occorre che al più presto il Parlamento affronti seriamente la questione della rischiosa presenza dei nostri militari, coinvolti non in una missione – ha detto Di Pietro – ma in una guerra, e proponga una exit strategy”.

Un ragionamento, il suo, che rimanda a una “voce” extraparlamentare: quella di Oliviero Diliberto. Aggregandosi al coro del cordoglio intonato per i due soldati caduti stamattina in Afghanistan, il segretario del Pdci ha detto: “La via politica è l’unica soluzione per uscire da una guerra persa già da tempo. Un Paese che si rispetti non può accettare che i suoi figli continuino a morire per una causa assurda. Il Governo deve ritirare le truppe. E lo deve fare – ha tuonato Diliberto – chiedendo scusa all’intero Paese per aver mascherato per missione di pace una sporca guerra”.

Una proposta inaccettabile per il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone: “La morte di due nostri militari e il ferimento di altri due colleghi – ha commentato –  è un dolore enorme. Ora anche la politica deve essere unita. Il miglior modo di rispettare i nostri giovani caduti è onorare le ragioni del loro impegno, e cioè la lotta contro il terrorismo fondamentalista, per la libertà e la democrazia. Un passo indietro dell’Occidente – ha concluso – sarebbe una vittoria dei terroristi, di quanti vogliono seminare morte e panico non solo in Afghanistan, ma anche nelle nostre città”.

Maria Saporito