Avrà inizio oggi, 21 maggio, ad Iglesias, il terzo Congresso sardo «Medicina complementare e medicina tradizionale: benefici per il cittadino e per il sistema sanitario». I lavori si apriranno alle 9,30 nell’aula magna dell’ Università Sulcis Iglesiente, nella miniera di Monteponi e proseguiranno anche nella giornata di domani, sabato 22 maggio.
Ai lavori del Congresso parteciperanno esperti e specialisti nazionali e l’ assessore regionale della Sanità della Regione Sardegna, Antonello Liori.
Il presidente del Congresso, l’omeopata Alberto Puddu, dichiara che l’ omeopatia è preferita dai pazienti italiani e che è seguita immediatamente dai trattamenti manuali, dalla fitoterapia e dall’agopuntura. I dati provenienti da Istat, Censis ed Eurispes stimano che sono circa 110 milioni i cittadini che ricorrono alle medicine complementari. In Italia oltre il 20 per cento della popolazione fa ricorso alla medicina complementare, vale a dire un italiano su cinque.
In Sardegna sono 300 mila coloro che preferiscono ricorrere alle medicine complementari e nella sola provincia di Cagliari si stimano in circa 90 mila i residenti che fanno capo a specialisti di medicine alternative.
Il Congresso sembra essere una valida risposta all’ ultima affermazione dei giovani medici della British Medical Association che hanno definito l’ omeopatia “nient’altro che stregoneria” e hanno presentato una mozione con la quale chiedono che i rimedi omeopatici, non avendo secondo il loro punto di vista, alcun merito terapeutico, non siano a carico dei contribuenti e finanziati dal NHS, il National Health System.
Caterina Cariello