Tg1, ancora tagli: Minzolini censura Cannavaro

Per un governo sotto pressione, tra manovre, bavagli e calo di popolarità, il mezzo televisivo – in un sistema fortemente minato dal conflitto d’interessi – diventa ancor più fondamentale. Lo specchio dal quale raffigurare la realtà come migliore possibile. E distrarre, se non sottarrre.

Ore 20, edizione del 24 maggio. Il Tg1 mostra un Lippi battagliero ma rammaricato. “Qualcuno tiferà contro”. A quel punto parte un pezzo della conferenza stampa del capitano della nazionale Fabio Cannavaro. “Io mi sento italiano al cento per cento – dice il difensore – e quando vedo comunque la mia nazionale, ma non solo del calcio, qualsiasi sport, quando vedo che comunque c’è il tricolore mi emoziono, tanta gente purtroppo non lo fa e non riesco a capire il perché”. Parole che hanno tutta l’aria di essere una polemica sterile.

Ma andiamo con ordine: durante la conferenza, in realtà, il capitano della nazionale pare abbia portato una dura critica alle recenti parole di Renzo Bossi, il famoso “ai mondiali non tiferò Italia”. Dando una motivazione logica alle frasi trasmesse dal telegiornale di Minzolini. Questo il contenuto della dichiarazione, secondo numerose fonti: “Per quanto riguarda il figlio di Bossi, ognuno è libero di fare quello che vuole. Non so se c’entri o meno anche la politica. Io dico solo che all’inno mi emoziono”.

Dunque, riferimento al figlio del ministro per l’attuazione del Federalismo – meglio noto come “la trota” – agilmente tagliato. Ennesima attività censoria del giornale del direttorissimo, dopo la recentissima performance sulle parole di Elio Germano al festival di Cannes?

Vincenzo Marino