Crisi economica o montante egoismo? E’ questo il dubbio sollevato dalla recente indagine realizzata da Astra Ricerche per l’associazione no-profit “La Lega del filo d’oro”. Il report, presentato ieri alla Camera, attesta un calo significativo delle manifestazioni di generosità da parte degli italiani sia in termini di donazioni in denaro che di prestazioni volontarie. Secondo la ricerca, infatti, il numero dei volontari del Bel Paese è passato da 7,2 milioni nel 2002 a 5,8 milioni nell’anno in corso. Una contrazione innegabile che allarma gli operatori del settore no-profit, spingendoli a esplorarne il reale motivo.
La ricerca condotta da Astra Ricerche è stata suddivisa in tre tipi di donazione: il volontariato, il finanziamento senza benefici e il 5 per 1000. “I dati delle tre forme – ha spiegato Enrico Finzi, presidente dell’istituto di ricerca – non sono positivi. Gli italiani tra i 15 e i 65 anni impegnati nel volontariato sono soltanto il 15%“. Come mai? Il 55% degli intervistati ha giustificato la drastica diminuzione dei gesti di solidarietà con le difficoltà economiche, mentre il 43% ha dichiarato di avere perso fiducia nelle associazioni a causa degli scandali denunciati dagli organi d’informazione. Più in generale, l’indagine condotta su un campione di oltre 40 milioni di italiani dimostra che il volontariato è calato del 19% in otto anni, mentre le donazioni in denaro nel 2010 sono 2,4 mln in meno rispetto al 2007.
Più confortanti le stime che riguardano il territorio del Lazio dove il 67% dei cittadini ricorre al finanziamento senza benefici, mentre il 37 % si dedica al volontariato. Un dato positivo, sottolineato anche da Mariella Zezza, assessore regionale alle Politiche sociali: “In questo mio primo mese di lavoro – ha detto – non c’è posto dove io vada in cui non sia circondata da volontari. Sarebbe ideale mettere in relazione le persone che vogliono aderire e portare il proprio contributo volontario, appunto, con chi ne ha più bisogno. Ed è questo uno degli obiettivi del nostro assessorato”.
Le ha fatto eco l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Roma, Sveva Belviso: “Per quanto sia assolutamente triste leggere questi dati nazionali – ha detto in riferimento alle stime diffuse ieri da Astra Ricerche – la percezione a livello locale è per fortuna diversa. Ci sono i vigilantes, ovvero anziani davanti alle scuole per la sicurezza dei bambini, ragazzi che scelgono di utilizzare i crediti formativi in iniziative sociali e gli angeli di Roma – ha concluso – una rete naturale che si attiva per la sicurezza nel periodo estivo”.
Maria Saporito