Torna di attualità il tema del nucleare. Dopo che a il Governo italiano ha deciso di puntare nuovamente sull’energia estratta dal processo di fissione nucleare, si attende soltanto il via libera per la costruzione e la localizzazione dei siti dove costruire i nuovi impianti. La regione Piemonte, governata dal leghista Cota, sembra intenzionata ad ospitare una centrale nucleare nella località di Trino Vercellese. Per questo motivo, è scesa in campo Greenpeace, la celebre associazione ambientalista, che non si è risparmiata nelle critiche al nuovo governatore piemontese.
“E’ veramente singolare che il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota riapra al nucleare” sottolinea Greenpeace in una nota. Una singolarità che deriva da quanto affermato lo scorso marzo dalla candidata alla regione Lazio Renata Polverini: “Nè io, nè Cota, nè Formigoni vogliamo il nucleare“, aveva affermato durante la campagna elettorale senza subire alcuna smentita dalo stesso Cota.
”Ora, con un colpo di mano Cota vuole ritirare il ricorso presentato nel 2009 dalla Regione Piemonte contro la Legge 99, quella che promuove il ritorno dell’Italia al nucleare e che impedisce alle regioni di opporsi alla localizzazione di una centrale nel proprio territorio. Se ne deduce che Trino Vercellese rientra nei tre siti di cui parlava pochi giorni fa l’Amministratore delegato di Enel, Fulvio Conti, per una localizzare le centrali nucleari”.
”Cota – prosegue Greenpeace nella nota – ripete la tipica storia: fa il voltagabbana dopo le elezioni. Prima fa credere ai cittadini che non avranno il nucleare e dopo le elezioni cambia le carte in tavola. A questo punto – prosegue il testo- ci chiediamo cosa diranno gli altri due del trio, Formigoni e Polverini, che si erano dichiarati contro il nucleare prima delle elezioni. Siamo curiosi di sapere se hanno già cambiato idea o se continuano a dichiararsi contrari al nucleare. Basta con la politica delle chiacchere: i governatori che hanno dichiarato in campagna elettorale di non volere il nucleare adesso ufficializzino la propria posizione in consiglio regionale”.
Di Marcello Accanto