Madrid, Santiago Bernabeu: l’Inter torna a vincere la Champions League dopo 45 anni.
La premiazione, la festa, gli abbracci e la storia che si ripete: Moratti Massimo riesce ad emulare Moratti Angelo… tale padre tale figlio. Scene che rimarranno impresse nella mente dei tifosi nerazzurri.
Ma c’è quel qualcosa in più che va oltre il calcio, oltre il denaro, oltre le ambizioni… ed è il sentimento, che nel mondo pallonaro è cosa rara: Mourinho sta lasciando in auto lo stadio quando si accorge che in un angolo, da solo, assorto nei suoi pensieri, c’è un omone di 192 cm in tuta bianca, Marco Materazzi. Josè, che ultimamente si è dimostrato anche uomo dalla fortissima capacità empatica oltre che allenatore di successo, non può che intimare di fermare l’auto e così torna indietro per abbracciarlo, scoppiando poi in un pianto liberatorio con il quale ha sfogato due anni pieni di passioni, liti, incomprensioni, colpi e successi. Due anni coronati con il raggiungimento di un sogno…
Anche questo è lo ‘Special One’.
