Dopo la catastrofe di 2012, John Cusack affronta la crisi personale di Jack

John Cusack, attore non tra i più noti in Italia ma molto amato all’estero per la sua grande versatilità, è deciso ad approfondire sempre più personaggi dall’io complesso e problematico: sembra infatti che il protagonista di Hulk e Essere John Malkovich abbia accettato la parte di un serial killer in crisi di coscienza nel film Jack.

La pellicola, diretta da  Brad Anderson, regista secondo molti sottovalutato (non è ancora ben chiaro quando il film che l’ha fatto conoscere al grande pubblico, Transsiberian, verrà distribuito in Italia), si basa su un soggetto di David Venable, produtore si serie tv. La trama vede il protagonista, al risveglio dopo un incidente d’auto, liberato dai crudi e tristi ricordi del suo passato: riscoprirà in questo modo il lato buono del suo carattere e si innamorerà della dottoressa che lo aiuterà nel lento percorso della riabilitazione. Ma come è noto, e Hollywood non manca mai di ricordare, il passato non si può davvero cancellare definitivamente e pian piano i ricordi del passato da spietato assassino riemergeranno, portandolo a un grave conflitto: accettarli e rivivere non soltanto nella mente la vita di omicidi, oppure conciliarsi con essi e ricostruire in un modo totalmente nuovo la propria esistenza.

John Cusack si è già confrontato con il ruolo dell’assassino nel brillante , del 1997. Resta soltanto da vedere se questa pellicola basterà a farlo riconoscere finalmente nel mondo del cinema per le sue doti, dopo una carriera di ruoli in secondo piano o da protagonista in sonori flop. Scegliere film indipendenti non si rivela quasi mai una scelta vincente se non si ha una fama ben consolidata, e Cusack, che si è proposto troppo spesso per ruoli destinati a morire con gli scarsi fondi delle produzioni, non ha mai potuto goderne appieno. Forse ha preferito infine, come il proprio protagonista, optare per una vita più tranquilla e fedele ai propri principi. Ma avrà fatto bene?

Rossella Mazzanti