Turismo alpino e cambiamenti climatici

Quale strategia di rinnovamento da mettere in atto a livello europeo è la più idonea per diversificare e promuovere il turismo nelle Alpi? A questa e ad altre domande hanno cercato di rispondere il 26-27 maggio ad Acqui Terme gli esperti europei  del progetto ClimAlpTour che si sono incontrati per la conferenza che ha segnato il giro di boa del progetto europeo ed in cui si sono messi a confronto e si sono discussi i dati sin qui acquisti. Da alcune decine di anni ormai, i dati lo confermano, l’innevamento sull’intero arco alpino è in diminuzione e il settore è corso ai ripari con impianti di innevamento artificiale.

Ma gli impatti dal punto di vista finanziario ed ambientale dell’utilizzo su larga scala degli  impianti di innevamento artificiale devono ancora essere analizzati a fondo. E’ questo uno dei compiti del progetto ClimAlpTour (Climate change and its impacts on tourism) finanziato dalla EU tramite il programma Spazio Alpino, di cui l’EURAC (Accademia Europea di Bolzano), l’IREALP ed il WWF sono partner.

L’obiettivo del progetto ClimAlpTour, coordinato dalla Regione Veneto che coinvolge ben 18 partner provenienti da tutti i paesi dell’arco alpino, tra cui Ministero dell’Ambiente italiano, UNEP, il programma Ambiente dell’ONU, la Regione Valle d’Aosta  e la Delegazione Piemontese dell’ Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani  è di sviluppare strategie di adattamento  che favoriscano una diversificazione dell’offerta turistica.

La scelta di coinvolgere direttamente e indirettamente gli attori locali (es. amministrazioni comunali) è data dall’intenzione di portare sui territori alpini risultati concreti e di includere nelle agende politiche il tema degli effetti del cambiamento climatico sul turismo. Dall’altra, la volontà di accrescere anche a livello internazionale la consapevolezza verso questi problemi, ha portato al coinvolgimento nel progetto di istituzioni nazionali (es. Ministero dell’Ambiente) e dell’organismo internazionale che si occupa dei temi dello sviluppo sostenibile e ambientale in numerose regioni montane nel mondo (UNEP).

di Roberto D’Amico

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