Zeri: funerale della “Bestemmia”

In Toscana la bestemmia è un intercalare del dialetto. Molti lo usano come esclamazione o punteggiatura e anche se a spese della sensibilità altrui e di chi crede, accade che come ogni espressione ripetuta a più riprese, rientri in quello che è l’arco delle espressioni “concesse” o comunque abituali, fino quasi ad entrare a far parte dell’ “impronta” di un certo luogo e della popolazione di questo.

La bestemmia poi più spesso, usata come un’esclamazione di riprovazione, senza neppure riflettere sul reale significato di ciò che viene pronunciato diventa semplicemente un’espressione di cattivo gusto, come una parolaccia qualsiasi che si pronuncia quando si perde la pazienza e non si hanno argomenti validi per controbattere le opinioni di un interlocutore.

Ma non è solo il buon gusto che ha preoccupato e dato da pensare a un prete di provincia e così oggi, nella patria degli anarchici, in questa terra rossa, nel cuore della Toscana blasfema, si marcia e si prega per la salvezza delle anime dei conterranei.

Un centinaio di fedeli ha partecipato alle 9 di mattina , alla marcia anti-bestemmia organizzata da don Beppino Co’, parroco di Zeri, piccolo comune dell’Alta Lunigiana.

L’iniziativa, come ha spiegato lui stesso, vuol essere una testimonianza per rinnovare il linguaggio depurandolo da inutili invettive e parolacce.

L’originale sacerdote prima della partenza della marcia di 8 chilometri, da Patigno, frazione vicino a Zeri, al Passo dei Due Santi, ha fatto suonare a morto le campane per “sotterrare – ha affermato le offese lanciate al Signore. È ormai diventata quasi una gara a chi pronuncia le parole più volgari che trovano risonanza poi anche attraverso il web”.

Il parroco di Zeri ha anche espresso apprezzamento per la Figc che sanziona i calciatori che bestemmiano in campo.

E’ andata in scena così il funerale della Bestemmia, “questa” inumata in una cassa nera.

Al gruppo si è aggiunta anche una schiera di fedeli arrivati da Treviso, città natale di don Beppino, la marcia si è conclusa in vetta al passo con una santa Messa.

Chiara Pannullo