Un barcone con decine di immigrati a bordo in navigazione nel Canale di Sicilia, ha lanciato l’Sos con un telefono satellitare. Partito, secondo fonti di Tripoli, ieri sera dal porto di Zuwara, al confine con la Tunisia , il barcone sarebbe appena entrato in acque di competenza maltesi e uno degli immigrati a bordo, facente parte di un gruppo formato da 25 e 35 eritrei e somali, avrebbe contattato dei parenti che si trovano in Italia chiedendo aiuto per le pessime condizioni della “carretta”. Tra gli extracomunitari a bordo, si trova anche un bambino di pochi mesi.
La richiesta d’aiuto e’ stata girata all’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati che ha comunicato le coordinate alla Guardia costiera e anche le autorità maltesi sarebbero già state allertate.
La Guardia Costiera ha comunque confermato le buone condizioni meteo-marine, ma la preoccupazione più grande resta la condizione pessima del barcone che sarebbe lo stesso che le motovedette libiche hanno tentato, senza successo, di intercettare in nottata.
Il Gruppo Every One, la nuova campagna mondiale di Save the Children per fermare la mortalità infantile, ha espesso la sua preoccupazione “E’ importante evitare il respingimento o azioni di ostruzione, favorendo, piuttosto, procedure di protezione umanitaria, soprattutto se dovessero giungere in acque italiane”.
Ancora senza nessuna spiegazione sarebbe la chiusura di mercoledi’ scorso dell’ufficio Unhcr (l’agenzia dell’Onu per i rifugiati) di Tripoli da parte delle autorita’ libiche che non hanno fornito spiegazioni ufficiali per il loro gesto.
Daniela Ciranni