Facebook è il social network più conosciuto, tutti ne parlano e tutti lo usano.
I ragazzi passano ore davanti al pc condividendo link e commentando foto e video degli amici. Ma quando a commentare le foto di una ragazza che ancora frequenta la scuola superiore è il suo supplente d’italiano c’è qualcosa di sbagliato. Dopo aver chiesto l’amicizia alle studentesse che, in generale hanno accettato perchè non si può dire di no a un professore, una in particolare, divenuta maggiorenne da pochi mesi, è diventata oggetto delle sue attenzioni.
Il professore supplente dell’istituto alberghiero Lagrange di Milano, in classe durante la lezione non risparmiava battute a sfondo sessuale invitando le studentesse a coprirsi di più e quando venivano interrogate, fissava con insistenza il loro seno.
Ma la situazione è diventata insopportabile soprattutto nelle conversazioni tramite facebook. “Dammi del tu, puoi chiamarmi anche Max. Le tue foto sono bellissime. Vorrei darti un bel voto, usciamo insieme sabato sera? Capita che un insegnante si innamori di un’allieva”.
Stanche della situzione, le ragazze hanno salvato e stampato alcune conversazioni con il professore e mostrate alla preside che ha subito sospeso il supplente dall’incarico e ha fatto intervenire la magistratura.
Ma poco prima di essere sospeso, il professore ha scoperto d’essere stato denunciato e ha deciso di punire le ragazze colpevoli di aver rivelato il suo comportamento mettendo 1 in storia.
Il PM Tiziana Siciliano ha così sentito la preside stessa, la coordinatrice della classe e tutti gli alunni, concordi sulle attenzioni pesanti e indesiderate che il supplente rivolgeva continuamente alle ragazze. Anche l’unico ragazzo, che ha chiesto di essere sentito, ha confermato tutto spiegando al pm d’essere stanco di veder piangere le proprie compagne e non poter far nulla per aiutarle.
Il quarantenne ormai ex professore deve rispondere delle accuse di abuso di ufficio e violenza privata; non è stato ancora interrogato ma lo sarà presto, dato che l’inchiesta si avvia alla conclusione e il Pm si prepara a chiedere il processo.
Daniela Ciranni