Offerte di lavoro sul web: troppo belle per essere vere

Il mondo sta vivendo una situazione di grande crisi. Ok, purtroppo la realtà è questa. Il lavoro manca. D’accordo occorre impegnarsi per trovarne uno. Anche se sarà dura. Guardiamo le offerte di lavoro. Eccone una interessante. Ma sarà vera?

Momenti davvero difficili per i disoccupati Italiani che, oltre a dover risolvere il grave problema della ricerca di un lavoro, ora sono vessati dalle sempre più frequenti truffe che si celano dietro finte offerte, ovviamente molto allettanti, di un impiego. L’ennesima è stata sventata a Pescara, grazie all’intervento della Polizia Postale e all’arguzia del malcapitato.

Il giovane, iscritto come molti a siti di intermediazione lavorativa, aveva ricevuto via mail una proposta di lavoro dalla British Airways. Occasione senz’altro ghiotta. Gli era stato richiesto un colloquio on line, che aveva brillantemente sostenuto. Puntuale era arrivata la comunicazione della prestigiosa compagnia aerea che lo informava di aver ottenuto il posto e, con esso, una retribuzione di oltre 8.000 sterline al mese, un rimborso di 2.500 sterline per le spese di casa, macchina e divertimenti e la dotazione di un telefono cellulare e di un notebook. Infine l’invio del contratto allegato però ad una richiesta davvero strana. 770 sterline da inviare alla compagnia per il ottenere il rilascio del permesso di soggiorno.

A questo punto il ragazzo, caduto ormai in pieno nell’inganno, ha perlomeno potuto contare sulla buona stella che, qualche tempo prima, gli aveva fatto seguire un seminario della Polizia Postale su tali vicende e quindi si è rivolto agli agenti che hanno sventato il raggiro. Ma a conclusione dell’operazione, è arrivata allarmante la constatazione, dai vertici della PolPost, che le truffe ai danni di utenti di internet continuano moltiplicarsi di giorno in giorno. Sono facili, veloci ma soprattutto sicure per i malfattori. Occorre essere sempre molto attenti e diffidenti.

Alla fine tutto è finito bene ma un’amara considerazione nasce spontanea in conclusione di questo racconto. Una volta almeno, per fregarci, aspettavano che il lavoro lo trovassimo.                                                                                                     

Katiuscia Provenzani