Simona Ventura commenta su A le voci che vorrebbero la Magnolia, casa di produzione del reality L’Isola dei Famosi, coinvolta nell’inchiesta sugli appalti per il G8 della Maddalena. Senza perdere la sua nota ironia, Super Simo risponde agli invidiosi e rilancia sui rapporti con il principale indagato: “Anemone? Io lo porterei sull’Isola dei Famosi 8?.
Cosa c’è di vero nelle voci che vorrebbero la casa di produzione presieduta da Giorgio Gori, coinvolta nell’inchiesta di Appaltopoli per il G8 della Maddalena? Simona Ventura non ha dubbi. Si tratta solo di tanta invidia. La brillante conduttrice, in un’intervista concessa al settimanale A in edicola domani, bolla le indiscrezioni circolate nei giorni scorsi come un pettegolezzo privo di fondamento: «Avendo capito da dove arriva quel pettegolezzo, non ho motivo per prenderlo sul serio. Primo: la stessa Procura di Milano ha chiarito che non c’è alcuna inchiesta riguardante l’Isola dei famosi. Secondo: so chi c’è dietro queste sporche manovre. Problemi loro. Per quanto mi riguarda, non voglio fare polemiche con chi prova a mettersi in gara con me. Sarebbe come se il Barcellona polemizzasse con l’Ostiamare».
E visto che Super Simo, come i plurititolati blaugrana, non ha paura di critiche ed avversari rilancia sul principale indagato dell’inchiesta della Procura milanese, proponendolo come naufrago della prossima edizione del reality da lei condotto e dalla Magnolia prodotto: : “Anemone? Io lo porterei sull’Isola dei Famosi 8?.
Al di la della battuta, è ben noto che la Ventura punti sempre ad avere nel suo show personaggi noti con una storia da raccontare, e certo Diego Anemone di storie da ne avrebbe più d’una. Così come anche Clemente Mastella, altro candidato all’Isola dei Famosi 8. E a chi ritiene azzardata la commistione di politica e reality, Simona, risponde prontamente: «La litigata di Berlusconi e Fini davanti alle telecamere non era forse un reality? E le primarie non sono un altro reality? La comunicazione politica in Italia è molto cambiata, si deve prenderne atto. Il problema è piuttosto la sostanza, che resta melmosa».