Mano incastrata nel tritacarne, salvo bimbo di 4 anni a Torino

E’ stato liberato l’arto destro del bambino di quattro anni, L.M., che martedì sera è rimasto con una mano incastrata in un tritacarne industriale e che rischiava l’amputazione della mano.

Un tritacarne industriale

Dovrà ora superare un lungo periodo di riabilitazione ma alla fine riavrà la sua mano grazie all’operosità dei medici dell’ospedale infantile Regina Margherita di Torino, che lo hanno sottoposto a un delicato intervento di microchirurgia. Ora il bambino si trova ricoverato nel reparto di Rianimazione in prognosi riservata, ma i medici sono sicuri del fatto che dopo la convalescenza otterrà nuovamente la funzionalità della mano “maciullata”.

L’incidente era avvenuto nel rifugio montano Selleries a Roure (provincia di Torino), gestito dalla famiglia del bambino. Qui, in cucina, si trovava il tritatutto, che stava macinando del pane raffermo e in cui è finita anche la mano del piccolo, sfuggito per qualche attimo al controllo dei genitori. Trasportato dall’ospedale di Pinerolo al Regina Margherita con ancora l’apparecchio attaccato alla mano, è toccato ai sanitari e ai vigili del fuoco smontarlo, in base alle indicazioni di un tecnico specializzato nella manutenzione dell’apparecchiatura che i carabinieri hanno rintracciato nell’Astigiano e portato in ospedale con una staffetta di gazzelle.

«L’operazione è durata tutta la notte ed è finita solo all’alba – spiega Antonio Andreacchio, primario di ortopedia del Regina Margherita – ed è stata eseguita in collaborazione con i chirurghi vascolari della mano del Cto. Nei prossimi giorni occorrerà verificare che le arterie non vadano incontro a dei trombi ma credo di poter dire che la buona notizia è che la mano e le dita si salveranno. Per ora la prognosi resta riservata ma grazie al lavoro dei medici e a un po’ di fortuna, tutto si è concluso per il meglio».

Adriana Ruggeri