Ancora un pirata della strada: la vittima è Vito D’Alcamo, un operaio di 45 anni residente nel trapanese. E’ successo la scorsa notte verso le 2.00, l’uomo era sceso dalla sua auto e stava attraversando una strada provinciale di Alcamo Marina per raggiungere un bar.
Brutale l’impatto, un‘ auto ad alta velocità lo ha fatto balzare per diversi metri. Il guidatore è fuggito e i molti testimoni, amici della vittima, hanno raccontato ai carabinieri di aver visto una vettura di piccola cilindrata, utile indizio per le indagini, pare che l’auto è sia stata identificata, dunque il pirata avrebbe le ore contate.
Da uno sguardo ai dati Asaps, Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale, si evince che per gli uomini il motivo che fa scattare la fuga è spesso ricollegato alla paura di perdere i punti della patente, alla mancata copertura assicurativa, al fatto di non voler sottoporsi all’esame dell’etilometro o al narcotest, e infine alla mancanza del permesso di soggiorno per gli stranieri. Motivazioni che nulla hanno a che vedere con una vita spezzata e una famiglia distrutta.
I pirati della strada sono in pericoloso aumento e pochi giorni fa si erano verificati altri casi: un bimbo di 5 anni, Francesco Pira, stava attraversando Corso Vittorio ed è stato investito da una Honda in provincia di Nuoro, alla guida un allevatore del posto. Il padre di Andrea ha immediatamente chiamato il 118: inutile però il tentativo dei medici di rianimare il piccolo, che è morto all’ospedale di Nuoro. Poco dopo l’incidente i carabinieri hanno individuato il centauro e lo hanno arrestato con l’accusa di omissione di soccorso e omicidio colposo; un altro caso ha coinvolto uno scooterista di 57 che è deceduto nel torinese, e anche un venticinquenne di Bari che rischia l’amputazione di una gamba. In tutti i casi, chi ha provocato l’incidente, subito dopo si è dato alla fuga senza prestare soccorso.
Pene sempre più severe, solo così sarà possibile fermare questa strage senza fine.
Sabrina Ferrante