Usare facebook? E’ reato. No, non per tutti. Ma soltanto per chi si trova agli arresti domiciliari. Proprio così: effettuare chiamate, avere contatti con le persone non autorizzate o utilizzare i social network è vietato dalle legge. Le misure restrittive imposte per le persone che si trovano ai domiciliari parlano chiaro: “quando si è agli arresti, sia pure domiciliari, non si può lasciare l’appartamento e non si può telefonare, né ricevere visite, ma non si può neppure chattare sui social network. La comunicazione via web è pari alla conversazione personale o alla telefonata. La legge non è oscura: vieta tutti i contatti con le persone non autorizzate, compreso Facebook”.
Così il desiderio di stringere delle nuove amicizie, riallacciare quelle perse dopo un brutto periodo o più semplicemente rientrare in contatto in un modo più semplice con il mondo esterno, è costato caro al sanremese Roberto Mento, ex primo assistente alla direzione Giochi del Casinò di Sanremo. Il cinquantacinquenne era stato arrestato lo scorso gennaio perché sospettato di avere a che fare con alcuni furti verificatisi sui Casinò delle navi “MSC Crociere”, ma dopo aver passato un breve periodo in carcere in Valle Armea, gli erano stati concessi gli arresti domiciliari. La polizia postale di Imperia lo ha sorpreso mentre comunicava con alcuni suoi amici su Facebook aggiornando il proprio stato e ha deciso di riportarlo in carcere. Nell’ambito della stessa inchiesta sono, invece, stati messi in libertà gli altri due imputati: Riccardo Greco, 67 anni e Angelo Barzelloni, 42 anni, soci della “Seven Seas entertainment”, società con sede nel Delaware (Stati Uniti), accusati di associazione per delinquere in merito a una serie di furti di incassi nei casinò delle dieci navi da crociera secondo l’inchiesta condotta dalla Procura di Sanremo.
Daniela Ciranni