Vene varicose, prevenirle, curarle

Bella stagione, è tempo di scoprire le gambe, ma se sono coperte di antiestetici segni può diventare un problema. Le vene varicose e i capillari sono uno sgradito regalo del tempo che passa: mentre s’invecchia ci si ritrova le estremità segnate da linee viola dentellate e da cavi bluastri e gonfi e sporgenti.

Queste deformazioni dei vasi sanguigni sono un problema quasi prevalentemente al femminile: riguardano oltre il 50% delle donne tra i 30 e i 60 anni, ma possono colpire anche le più giovani. Scopriamo insieme cosa sono esattamente, come si formano e come farle sparire.
 
I capillari o vene a ragnatela sono dei piccoli vasi torti visibili attraverso la pelle, di colore rosso, viola o azzurro. Somigliano alla tela di un ragno. Compaiono solitamente sulle cosce e sul viso. Le vene varicose si differenziano da queste perché sono dei vasi sanguigni più grandi, gonfi e ritorti, di colore blu scuro e in rilievo sulla pelle.

Compaiono più frequentemente sulle gambe, sul collo del piede e sulle caviglie. Una vena sana, funzionante, trasporta il sangue al cuore dal basso verso l’alto. Nelle varici il sangue scorre lentamente e al contrario , formando ristagni che indeboliscono il vaso: la vena tende a gonfiarsi e deformarsi.

Le vene varicose possono essere anche dolorose: nella zona colpita si possono avvertire bruciore, crampi, formicolio, gonfiore e pesantezza. Le vene più infiammate infatti possono rallentare la circolazione, gonfiando le caviglie, fino a provocare delle ulcere alla pelle. Le vene a ragnatela possono essere sgradevoli a vedersi, ma raramente rappresentano una seria minaccia per la salute: solo occasionalmente possono causare ulcere, in particolare vicino alle caviglie. Sono però facilmente diagnosticabili dal vostro medico curante, che osservando le zone colpite potrà rilevare rigonfiamenti, ulcere e cambiamenti di colore della pelle.

RIDURRE IL FASTIDIO
Se vi causano dolore e affaticamento agli arti inferiori, il rimedio più semplice sono le calze a compressione graduata , che migliorano la circolazione e alleviano i disagi. Si trovano nelle comuni farmacie e nelle ortopedie. Se il problema è il gonfiore, si può provare a introdurre una dieta povera di sale, per limitare la ritenzione idrica.  Altro consiglio è quello di mettere un cuscino sotto i piedi quando vi coricate, in modo che stiano a un livello più alto rispetto al cuore, per favorire la circolazione.

Se le si vuole eliminare, si può ricorrere ala scleroteapia o terapia sclerosante: un trattamento medico che pulisce l’80% delle vene anomale, e viene effettuata iniettando una soluzione nella vena da trattare: il vaso sanguigno viene neutralizzata trasformandola in un cordoncino fibroso che sparisce nel tempo. La circolazione viene deviata nelle vene sane. Naturalmente si tratta di una procedura che dev’essere fatta da un esperto. Tenete conto degli effetti collaterali, che sono sbiadimento della pelle e formazione di nuovi vasi superficiali. Con la scleroterapia le vene a ragnatela scompaiono nel giro di 3-6 settimane, le altre richiedono 3-4 mesi. La terapia laser con impulso luminoso intenso le distrugge con il calore. Un seguito avviene il riassorbimento, fino alla scomparsa. Gli effetti collaterali sono sbiadimento della pelle, formazione di bolle, che scompaiono però nel tempo. Agisce più lentamente della scleroteapia e richiede più di una seduta per ottenere dei risultati. Si può attendere fino a un anno finché la vena sparisca completamente. Se le vene sono troppo grandi, l’alternativa è procedere in ambulatorio. La procedura standard consiste nella rimozione delle vene malate tramite piccole incisioni e si chiama stripping (significa “sfilare”). Consiste nel legare e tagliare l’estremità della vena in anestesia locale o generale, e sfilarla tramite una piccola incisione che non necessita di punti. Non richiede il ricovero e in pochi giorni di può tornare a lavorare. Il laser endovenoso è una nuova alternativa all’intervento. Non è doloroso e ha tempi di recupero rapidi. Consiste nell’inserire nell’arto una sonda che riscalda la vena fino a occluderla. A questo punto la si asporta. La radiofrequenza è un trattamento simile.

Le cause delle vene varicose possono essere sia genetiche che legate a uno stile di vita poco sano. L’obesità è sicuramente un nemico, così come la sedentarietà e talvolta la gravidanza. Il metodo più efficace per salvaguardasi è fare esercizio fisico.

In questo modo terrete sottocontrollo il vostro peso e favorirete un buon funzionamento del sistema  circolatorio.

Chiara Pannullo