Ne aveva non si sa nemmeno quante, ma un giorno, un tranquillo signore di Imola, appassionato di tartarughe si è trovato il suo cane da guardia addormentato e 24 esemplari in meno. Il ladro gli aveva rubato quelle più grandi, le migliori, quelle che si vendono ad un prezzo maggiore. Ma l’uomo non ha pensato neanche un minuto ad abbandonare le sue piccole compagne di vita e ha sporto immediatamenbte denuncia alla Guardia Forestale.
Contemporaneamente si è finto detective e ha inondato il web di annunci, cercava delle tartarughe in acquisto, di diverse specie, quelle che le erano state portate via. Le suddette specie sono protette dalla legge ed è possibile detenerle in cattività solo se nate “in loco” e con tutti i documenti in regola. La forestale, verificata, l’assoulta regolarità nella detenzione degli esemplari di rettile dalla vittima del furto ha collaborato con quest’ultima nel tendere una trappola all’ignaro venditore, beffato a sua volta da qualcuno di gran lunga più furbo di lui.
I dati inseriti negli annunci web da parte del 39 enne emiliano erano infatti totalmente falsi, uno specchietto per le allodole, contro il quale l’insensibile venditore è inevitabilemente finito, sbattendo anche contro una denuncia per detenzione illlegale di animali protetti e ricettazione, formulata dal Pm Laura Sola.
Uno dei tanti annunci pubblicati dalla vittima infatti ha ottenuto il suo scopo; una richiesta di 200 euro l’una per la vendita di alcune “rare” tartarughe, con allegate foto. Il derubato riconosce i suoi animali e mette al corrente la forestale di aver probabilmente trovato chi illegalmente teneva le povere tartarughe in alcuni scatoloni, sporche e malnutrite.
Al giorno dell’appuntamento, al posto della vittima si presentano però due agenti forestali in borghese, che una volta qualificatisi vedono l’accusato tentare una disperata fuga, un vano tentativo di scampare al suo destino. Il criminale viene bloccato in pochi secondi e dalla conseguente perquisizione di un garage spuntano le povere testuggini, condannate com’erano ad una triste fine. Le condizioni di vita inflitte loro dal presunto ricettatore erano infatti pessime. Alcune delle 24 non sono nemmeno state ritrovate, probabilmente erano già state vendute, o purtroppo sono morte di stenti. La prova del DNA,effettuata in un apposito laboratorio di medicina veterinaria ha fugato ogni dubbio sulla proprietà delle tartarughe. Molte di loro sono fortunatamente riuscite a tornare a casa.
Fanno specie, in ogni caso, le condizioni penose in cui gli animali sono stati ritrovati, oltre ad essere state rubati, non è chiaro se dal venditore o da altri, i rettili venivano tenuti in anguste scatole, senza cibo nè acqua, come dei semplici oggetti. Una pena sia per loro che per il proprietario, pena alla quale è auspicabile segua una dura condanna di chi si è reso responsabile di un atto così becero.
A.S.