Una vicenda agghiacciante quella accaduta domenica ad Ardea, sul litorale romano. Le immagini hanno mostrato un corpicino sulla sabbia, coperto da una tovaglia, e una madre disperata. Tutt’intorno la spiaggia di sempre: sole, mare e gente che gioca a pallone.
Il corpo senza vita è di Yuliana, una bimba di otto anni di origine bulgara, morta dopo essersi tuffata in mare. La bimba stava entrando in acqua, nonostante ci fosse il divieto di balneazione, quando all’improvviso è scomparsa tra le onde. Un ventenne si è tuffato per salvarla ma è stato inutile, la bimba era già morta. Pochi secondi per distruggere una famiglia di bulgari da anni residente in Italia.
Il corpo è rimasto sulla spiaggia per tre ore, in attesa dell’arrivo del medico legale, Federica Iannelli, che è giunto intorno alle 19:00 per dare il nulla osta allo spostamento del corpo. “Il medico legale – spiega Antonio Oliviero, comandante della squadra nautica di polizia – è stato avvisato nei tempi tecnici, quindi dopo che era stato constatato il decesso della bimba, il cui corpo è stato rivenuto alle 16:00 e dopo che si era tentata la rianimazione. Ma doveva arrivare da Velletri, di domenica pomeriggio, quando c’è traffico, e raggiungere una zona che non conosceva e dove è difficile arrivare”.
Disperati i genitori e la sorella di 15 anni, come la numerosa famiglia e gli amici della comunità bulgara di Ardea. Molti di loro erano sulla spiaggia libera per una domenica di svago che si è tramutata in tragedia.
Nel frattempo la gente ha continuato a prendere il sole allegramente, a poca distanza dal corpicino della piccola e dalle grida di dolore della madre. L’indifferenza della gente è stato l’ultimo schiaffo in mezzo a tanto dolore.
Sabrina Ferrante