Energia e ambiente, l’Italia al terzo posto per lo sviluppo dell’eolica

 

L’Italia è risultata uno dei paesi più promettenti nel campo dello sviluppo dell’energia eolica: è questo quanto risulta dai dati pubblicati dall‘Ewea (European Wind Energy Association) nei quali il nostro Paese compare al terzo posto per nuova capacità installata nel 2009. Nella penisola la potenzialità è cresciuta nel corso dell’anno passato di 1114 Mw, ben un 11% di quella d’Europa; anche se ancora distante dai due mercati leader ovvero la Spagna che lo scorso anno ha lanciato l’installazione di 2459 MW ed anche il mercato tedesco con i suoi 1917 MW, il nostro è comunque ritenuto tra quelli in forte sviluppo e notevoli capacità; a dimostrarlo difatti sono le cifre stesse.

Nell’anno 1999  la capacità totale di energia eolica in Italia era di 282,55 MW mentre nel 2004 si è avuta una forte crescita arrivando a  1265,78; poi, continuando ad aumentare ininterrottamente  si è giunti nel 2009 a ben 4844,80 MW con buone prospettive in vista per il futuro,  nonostante sia stato anche messo in conto il sorpasso da parte di altri paesi. I vari ostacoli per lo sviluppo del mercato eolico in Italia sono dovuti a diversi fattori come ad esempio le difficoltà burocratiche amministrative, problema comunque presente un po’ in tutti i paesi d’Europa,  o anche il fatto che in Italia per ottenere un permesso per un impianto eolico sono necessari in media 3-4 anni; un altro problema è anche quello della rete elettrica, non ancora sufficiente  ad assorbire tutta l’energia che scaturisce e viene prodotta dal vento.

A causa di questo problema, dal 2008 ci sono stati casi di modulazione interrotta, ovvero l’operatore della rete ha dovuto imporre il blocco degli impianti eolici al fine di evitare il surriscaldamento con una perdita  di produzione che ne è conseguita del 10% circa. Un altro problema recente poi, che rischia di apportare danni  al mercato eolico italiano,è un decreto in corso di elaborazione  nella manovra del governo il quale prevede che il Gestore dei Servizi Energetici non possa più comprare i certificati verdi; la nuova misura va quindi a cancellare  l’unico meccanismo di garanzia  del sistema di sostegno alle energie rinnovabili, in contraddizione inoltre con quanto stabilito dagli altri decreti.

Rossella Lalli