Libia, Berlusconi con Goeldi non c’entra: “Ha creato piuttosto dei problemi”

E’ la storia di Max Goeldi, imprenditore svizzero arrestato ormai due anni fa in Libia, paese nel quale lavorava. Il fermo, a causa delle leggi sull’immigrazione: un atto di ritorsione contro la Svizzera, residenza di uno dei figli di Gheddafi, ivi arrestato per per violenza domestica – sui suoi maggiordomi marocchini. Segue escalation diplomatica: la Confederazione redige un elenco di “indesiderati”, la Libia vieta l’ingresso per gli europei.
Arriva la risoluzione, intanto, e dopo quasi due anni: vi diamo Goeldi, fate giudicare Gheddafi piccolo da un tribunale arbitrale a Berlino, più scuse ufficiali e indennizzo.
Piccolo problema: il colonnello – tanto per umiliare gli svizzeri – impedisce che Goeldi torni con un volo di stato – apparirebbe come il rimpatrio di un ostaggio politico. Che fare?

Ipotesi uno: viaggio in auto fino in Tunisia, da lì volo di linea. Ipotesi due: Silvio Berlusconi. Sin da Sofia il premier appariva ammiccante. “Vedrete”. Come a dire: ci penso io, lo riporto in Europa. E la notizia circola per ore: Goeldi torna col presidente del Consiglio, liberatore d’ostaggi. Si sprecano le sperticate lodi dei media italiani, sempre prolifici quando si tratta del Cav. “Un trionfo diplomatico”. Peccato che i giornali stranieri, il Cav, neppure lo prendano in considerazione. Anzi.

E’ il solo governo libico, infatti, a sottolineare “il ruolo del premier Silvio Berlusconi per risolvere il contenzioso tra Libia e la Svizzera” come “determinante”. Ma di note ufficiali svizzere, spagnole o tedesche – i cui diplomatici erano presenti al tavolo delle trattative – nulla. E’ giallo: gli stessi quotidiani svizzeri citano il ministro degli Esteri svizzero Micheline Calmy-Rey, che ringrazia “esplicitamente Spagna e Germania per la loro mediazione”, se non per l’eccezione della testata elvetica Le Temps, che relega quello del premier italiano a ruolo “marginale” nella faccenda.

Meglio: la tv svizzera è più precisa, e crudele: “nei corridoi di Palazzo Federale si percepisce che l’Italia la Svizzera, in questa storia, l’ha aiutata ben poco, per non dire nulla. Anzi le ha creato piuttosto dei problemi“. In Italia, intanto, telegiornali e giornali – non tutti, per il vero – non smettono di glorificare la frenetica e vincente attività diplomatica di Silvio Berlusconi.

Vincenzo Marino