Siccità: ogni anno 8 milioni di morti

E’ questo, secondo alcuni dati Onu, il tragico bilancio. Ogni anno, sul nostro pianeta, circa 8 milioni di persone muoiono a causa della mancanza di un bene fondamentale come l’acqua. Ma c’è di peggio. Secondo alcune stime, nel 2030 quasi metà della popolazione mondiale, oltre 3 miliardi di persone, potrebbe rimanere senz’acqua.

Secondo i dati Onu, al giorno d’oggi circa 1,2 miliardi di persone non ha accesso sufficiente a fonti di acqua pulita e quasi altri due miliardi vivono senza servizi igienici. Alla mancanza d’acqua potabile si aggiunge il problema di quella sporca, malata, che fa ogni anno nel mondo oltre 1,6 milioni di morti.

I dati dell’Onu colpiscono ancor di più se riferiti ai bambini: ogni giorno circa 3.900 bambini muoiono per malattie connesse all’assenza di acqua potabile. L’area più esposta a questa immane tragedia è l’Africa, dove circa 250 milioni di individui sarebbero coinvolti. Segue il Medio Oriente, zona in cui sono presenti meno dell’1% delle risorse idriche mondiali. Attualmente, il 5% dei Paesi arabi hanno già raggiunto il limite delle risorse idriche.

Il futuro non riserva alcun miglioramento. Entro il 2050, la popolazione mondiale, che oggi conta 6,6 miliardi di persone, subirà un aumento di circa 2,5 miliardi di individui. Di conseguenza aumenterà anche la domanda di acqua dolce, una crescita stimata intorno ai 64 miliardi di metri cubi all’anno.

E’ importante sottolineare che senza una risorsa come l’acqua non è possibile sopravvivere per più di una settimana. Il fabbisogno minimo biologico pro-capite per la sopravvivenza delluomo è di 5 litri nelle 24 ore. Tuttavia, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) per poter parlare di condizioni accettabili di vita occorrono non meno di 50 litri d’acqua al giorno per ogni essere umano. Al di sotto di tale soglia, la situazione è di sofferenza.

Nel mondo la disponibilità media di acqua varia al variare del paese. Si va dai 425 litri al giorno per ogni abitante degli Stati Uniti ai 10 di un abitante del Madagscar, dai 237 litri a persona disponibili in Italia ai 150 in Francia. Il consumo medio di una famiglia occidentale  supera i 300 litri al giorno, mentre non va oltre i 20 litri per una famiglia africana.

Sulla Terra, un abitante su due (circa 3 miliardi di persone) vive in abitazioni che non dispongono del sistema fognario. Un abitante su cinque (1,2 miliardi di persone) non ha acqua potabile a sufficienza, il che significa oltre un miliardo di persone che beve acqua non sicura. La situazione va considerata anche in Europa, paese dove il 16% degli individui vive senza acqua potabile, mentre 140 milioni di europei non ha accesso a acqua pulita e servizi sanitari. I paesi più colpiti sono l’Albania, la Georgia, il Montenegro e la Macedonia.

La situazione italiana merita un ulteriore approfondimento. L’Italia è di fatto uno dei Paesi al mondo con maggiore disponibilità d’acqua. In Europa è quello che ne consuma di più, ed è terzo al mondo dopo Canada e Stati Uniti. Quello che nel nostro paese lascia molto a desiderare è la qualità della rete idrica: un colabrodo con una dispersione che in alcuni casi supera il 30%.

Di Marcello Accanto