UE: foreste a rischio

Ogni anno un piccolo Molise va in fumo. Nell’Unione Europea circa mezzo milione di ettari di foreste scompare tra le fiamme dei numerosi incendi che devastano le aree boschive, con conseguenze gravissime sulle specie animali e vegetali presenti. Negli Stati membri più colpiti, quelli a Sud, si registrano ogni anno oltre 50mila incendi. Quello che preoccupa gli addetti ai lavori sono i futuri mutamenti climatici che potranno incrementare i rischi, già frequenti, di roghi sul territorio europeo.

Queste sono solo alcune delle informazioni reperibili nel “Libro verde” varato dalla Commissione Ue, un documento che chiarisce la situazione relativa alle foreste europee. Secondo gli studi degli esperti, i roghi saranno destinati ad aumentare nei prossimi anni, di pari passo con i mutamenti climatici che investiranno il vecchio continente. L’aumento della siccità, l’innalzamento delle temperature e il moltiplicarsi dei venti renderanno più frequente il fenomeno degli incendi.

I profondi cambiamenti climatici comporteranno un aumento considerevole anche del numero di organismi patogeni e parassiti forestieri. Questi microscopici organismi causeranno nuove infezioni nella fauna europea, andando ulteriormente ad indebolire l’area verde del nostro territorio. La scomparse delle zone boschive avrà conseguenze negative anche sul giro d’affari che gravita attorno al verde.

Nell’Unione Europea, le foreste occupano il 42% della superficie. Le attività che ruotano intorno a questa straordinaria risorsa ambientale danno lavoro a circa 350.000 persone. Una cifra che diventa di due milioni considerando l’intera filiera dell’industria del legname. In termini economici, si tratta di un cospicuo giro di affari che raggiunge i 300 miliardi di euro all’anno. Una progressiva scomparsa del polmone verde potrebbe mettere in ginocchio un settore importante della nostra economia.

Di Marcello Accanto