Una nuova uscita sulla legge “Bavaglio“. “Dobbiamo impedire che questa legge subisca la triste sorte che di solito tocca alle leggi che non piacciano alla sinistra e ai suoi pm politicizzati. Cambiamola, emendiamola, rivediamola, ma approviamola è nell’interesse di tutti, altro che casta” ha spiegato in giornata il presidente del Consiglio in un messaggio audio ai “Promotori della Libertà” del ministro Brambilla. Il tema è ovviamente il ddl intercettazioni, in predicato di passare alla Camera dei Deputati dopo la lettura e l’approvazione della fiducia al Senato.
Nuove cifre, vecchi messaggi. La linea è la stessa di sempre: “Nessuno sta mettendo in discussione l’utilità delle intercettazioni nella lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata e non è vero che si vuol tutelare una presunta casta come affermano, sapendo di mentire, la sinistra, la lobby dei magistrati politicizzati e i giornalisti di sinistra: il problema è semplice e grave, siamo tutti spiati“.
Poi la novità: la correzione al rialzo del numero dei presunti “intercettati”, prima fissati dal premier a circa 7 milioni. “In Italia – spiega – ci sono quasi 150mila telefoni sotto controllo, nell’ipotesi che ognuno degli intercettati parli con 50 persone arriviamo a 7 milioni e mezzo di italiani intercettati, ma non è lontano dal vero – infatti precisa il premier – chi ipotizza in 10 milioni gli intercettati ovvero un italiano su sei: un numero che non ha eguali al mondo”.
Altro ritornello ricorrente, ripetuto anche alla platea dei giovani di Michela Vittoria Brambilla. Cambiare la Carta, rafforzare il capo dell’Esecutivo. “Purtroppo quella di governare e fare le leggi – continua il Cav. – è un’impresa che nel nostro Paese sta diventando ogni giorno più difficile e lo sarà fintanto che non saremo riusciti ad approvare le riforme istituzionali necessarie per ammodernare l’architettura costituzionale dello Stato, così da dare al nostro premier gli stessi poteri degli altri leader europei, riducendo il numero di parlamentari e di chi vive di politica e rendendo meno lunghi ed estenuanti i percorsi per l’approvazione delle leggi. Sono riforme previste dal nostro programma – conclude – sottoscritte dal voto degli elettori e sono tutte pienamente condivise dalla Lega di Bossi che è stato e continuerà ad essere un alleato un alleato leale e sicuro”.
Vincenzo Marino