Caccia: rivoluzione in vista dei calendari venatori

“Ridurre la stagione di caccia e proteggere molte specie di uccelli fino ad oggi cacciabili”. E’ il cambiamento previsto dall’articolo 42 della legge comunitaria approvata nel 2009 in materia di caccia. Ed è proprio a questo articolo che le maggiori organizzazioni ambientaliste ed animaliste italiane (Animalisti italiani, Amici della Terra, Enpa, Fai, Fare Verde, Greenpeace, Italia Nostra, Lac, Lav, Legambiente, LIPU-BirdLife Italia, Vas e Wwf Italia) si appellano in un comunicato congiunto diffuso ad inizio settimana e diretto a tutte le Regioni e Province autonome italiane ed ai Ministri competenti, alle quali è stato inviato un approfondito dossier tecnico.

“L’articolo 42 della legge Comunitaria 2009, – si legge nel comunicato – che ha modificato la legge 157/1992 recependo passaggi importanti della direttiva Uccelli e delle prescrizioni contenute nella procedura di infrazione comunitaria aperta contro l’Italia, prevede per il nostro Paese nuovi e stringenti obblighi in fatto di tutela della fauna e regolamentazione dell’attività venatoria. Tra questi, vanno anzitutto segnalati l’obbligo, da parte di Stato e regioni, di vietare la caccia nei periodi di riproduzione e migrazione prenuziale degli uccelli (nuovo articolo 18, comma 1 bis, della legge 157/92) e l’obbligo di mantenere o riportare le specie di uccelli selvatici ad uno stato di conservazione soddisfacente (nuovo articolo 1, comma 1 bis, della legge 157/92). Nel primo caso, si impone un’immediata contrazione dei calendari venatori, con una prudente chiusura al 31 dicembre della caccia a tutte le specie di uccelli o comunque, nell’ipotesi meno protezionistica, con la cancellazione di tutta o gran parte della caccia a gennaio per varie specie. Nel secondo caso è invece obbligatorio non inserire nelle liste delle specie cacciabili quelle che versano in cattivo stato di conservazione (Pernice rossa, Pavoncella, Coturnice e lo stesso Combattente, tutte specie classificate come SPEC 2) e sospendere la cacciabilità per altre 14 specie di uccelli in cattivo stato di salute, nell’attesa che vengano predisposti adeguati piani di azione”.

 “Ci appelliamo – concludono le associazioni dopo aver elencato tutte le modifiche che dovrebbe subire il nostro ordinamento sulla caccia- al senso di responsabilità dei governi regionali e dei ministri, in particolare dell’Ambiente e dell’Agricoltura, affinché la nuova legge apra una stagione di tutela della natura e rispetto delle regole anziché di nuove infrazioni e pesanti contenziosi”.

di Roberto D’Amico