
Inedite rivelazioni di Sarah Palin, fanno scalpore negli Stati Uniti e riaccendono la discussione sull’utilizzo di sostanze stupefacenti. Il principale contenzioso riguarda l’eterna dicotomia tra legalizzazione e depenalizzazione. L’ex governatrice dell’Alaska si schiera a favore di quest’ultima, concedendo il proprio personale permesso allo spinello, purché tra le mura domestiche, ma condannando l’uso di marijuana.
Un nuovo tassello si aggiunge alla singolare personalità della 46enne giornalista e politica statunitense. “Il fumo è un problema di scarsa importanza per il nostro Paese. – ha convenuto la donna – Se qualcuno vuole fumare uno spinello nella privacy casalinga, senza far male a nessuno, è libero di farlo. Ci sono cose più importanti di cui dovrebbero occuparsi i nostri poliziotti”. Forte schieramento a favore di una riduzione delle pene previste, come il carcere e una cospicua sanzione amministrativa, affinché le persone possano sentirsi più libere a casa propria.
Alle sferzanti affermazioni, segue l’ammissione della stessa donna la quale avrebbe rivelato di aver fatto costante uso di spinelli fino al 2006, anno in cui l’Alaska decise di penalizzare anche l’utilizzo di droghe leggere.
Non è un dramma se si decide di fumarsi uno spinello, tuttavia quest’apertura non ha nulla a che vedere con la natura legale del consumo di marijuana. “Non sono favorevole alla legalizzazione – puntualizza la Palin – poiché incoraggerebbe i ragazzini a pensare che fumare fa bene”.
“La posizione della Palin è perfettamente in linea con la sua identità di donna politica” ha affermato Allen St. Pierre, direttore esecutivo del NORML (Organizzazione Nazionale per la Riforma di Leggi sulla Marijuana), il quale supporta legalizzazione della cannabis e la rimozione dei reati penali a essa connessi.
Una linea politica essenzialista che sarebbe sicuramente apprezzata anche oltreoceano. Mentre la legalizzazione sarebbe un cattivo esempio per le nuove generazioni, uno spinello aiuterebbe a crescere meglio.. e senza cervello! Sarah Palin docet.
Emanuele Ballacci