Il giorno dell’orgoglio “padano”: attesi a Pontida 200 pullman

A mezza altezza fra i sì e i no del Federalismo, gli scatti e le fermate del Governo. E’ la Lega nel nuovo decennio, la Lega che s’appresta a celebrare la tradizionale adunata di Pontida (Bergamo) in un clima di grande attesa. Entusiasmo alle stelle, come da copione: i recenti successi elettorali, la conquista di due regioni importanti, la “golden share” del governo. Tanti motivi per i quali s’attende l’euforia di 200 pullman e circa duemila militanti, già accampati con tende e camper sulla collina di fronte al palco.

Il prato sacro ai devoti della Padania, quello nel quale i leghisti rievocano lo storico giuramento del 7 aprile del 1167 dei comuni che formavano la Lega Lombarda per combattere Federico Barbarossa. Quel prato oggi ospiterà una struttura che, assicurano gli organizzatori, non è mai stata così imponente: cinquanta metri di larghezza e dodici di altezza, due grossi video, amplificatori da 170mila Watt. Striscioni. “Quando un popolo come quello padano cammina, piega la storia” , “Fratelli su Libero Suol”. Statua di Alberto da Giussano. Tutto intorno 200 manifesti che riproducono il solenne giuramento. Questa è il ventesimo raduno di Pontida, non si sprecano numeri.

Tra i tanti reggenti “padani” non mancherà l’ultimo della famiglia, quel Renzo Bossi figlio del leader e indicato più volte come delfino. Sarà la sua prima volta sul palco, in virtù della carica di consigliere regionale. Tanto Federalismo, contenuto nelle note informative ‘Lega Nord flash’ che verranno distribuiti.

Il rito: alle 10 l’alzabandiera. Alle 10.40 sono previsti gli interventi dei segretari regionali, chiamati altrimenti “segretari nazionali”. dalle 11.30 parola ai pezzi grossi, da Cota a Zaia, da Calderoli a Maroni. Bossi, il demiurgo, dovrebbe prendere la parola per mezzogiorno e mezza. Segue giuramento e ritirata in vista della partita della nazionale. Quella italiana. Per la quale non è stato allestito alcunché.

Vincenzo Marino