“I capisaldi: la femmina, il danaro e la mortazza…”: a chiarire la scala dei valori che correva nel lontano ’99 ci pensa un cafonissimo Valerio Mastrandrea in un surreale duetto con il vero originale re della cafoneria, il Supercafone per eccellenza Tommaso Zanello (per i più ‘Er Piotta), nel video del suo primo e indimenticato successo, ‘Supercafone’ per l’appunto. Un inno alla pacchianeria quello del romanissimo rapper, che in un trionfo di lustrini e ninnoli esalta gli eccessi dei borgatari di ogni angolo d’Italia. Che ci si rivedono bene, testimone ne è il successo che raggiunge il pezzo, fra i più pompati in club e discoteche del Bel Paese che fra attese e speranze si avvia all’ingresso nel ventunesimo secolo.
Da antologia l’incipit del video, dove Piotta nelle vesti di un macellaio della Nomentana o giù di lì (‘Vi ho purgato ancora’ recita la sua t-shirt di Tottiana memoria) abbandona mannaie da carne e primi tagi di filetto per lasciarsi travolgere dalla ‘febbre del sabato sera’ (a.k.a. voja de scopà, come Spartaco ci insegna). Dopo Blue da ba dee, un altro pezzo che ha fatto storia dei giovani di ’90 e che è diventato leggenda. Il rap maleducato e strafottente del Piotta, profondamente 90’s. Bellalì Tommaso, e sempre attenzione al buco d’azoto.
Giorgio Piccitto