Mentre il Governo italiano punta deciso verso un futuro energetico dominato dal nucleare, nel nostro paese sono in aumento i piccoli centri di produzione di energia interamente gestiti da privati cittadini. Si tratta in sostanza di impianti dalle dimensioni ridotte, in grado di soddisfare il fabbisogno energetico di poche persone. Tali centri produttivi sono dislocati sul territorio e pur non essendo ancora in grado di garantire una quantità sufficiente di energia, hanno il grando pregio di non avere alcun impatto ambientale.
Mentre il paese attende l’ormai certo ritorno al nucleare, fortemente voluto dall’attuale Governo di concerno con la Francia, si moltiplicano i piccoli e piccolissimi impianti per soddisfare la sete privata di energia pulita. Siamo ovviamente al classico paradosso, cui la politica italiana ci ha abituato da anni. In sostanza è in crescita il numero di piccoli centri di produzione energetica dislocati sul territorio e spesso realizzati interamente da privati cittadini, desiderosi di intraprendere una strada rispettosa dell’ambiente circostante.
Dando uno sguardo agli ultimi dati messi a disposizione dall’Autorità per l’energia, nel 2008 risultavano installati sul territorio italiano quasi 35mila impianti, contro i 10.371 dell’anno precedente. In un anno dunque il numero di impianti è più che triplicato. Interessante anche un altro dato che emerge dalle statistiche dell’Autorità per l’energia. La potenza efficiente lorda di questi piccoli impianti ha raggiunto i 6.627 MW, vale a dire circa il 6,5% del totale nazionale. La produzione lorda si è attestata sui 21,6 TWh, ovvero il 6,8% dell’intera produzione nazionale di energia. Una grandissima mano alla produzione di queste forme energetiche è giunta dalla straordinaria crescita del numero degli impianti in grado di sfruttare il calore solare. Le piccole centrali fotovoltaiche sono infatti passate da poco più di 4mila, durante il 2006, a oltre 31mila nel 2008. Un aumento assai considerevole che fa ben sperare per il futuro. Il decollo di questa tipologia di produzione energetica dipende ovviamente anche dalle scelte governative, fino a questo momento assai restia ad investire sullo sfruttamento di fonti rinnovabili.
Di Marcello Accanto