Roma, 22 giugno 2010. “Il mancato rispetto delle regole e la presenza radicata e diffusa della corruzione è causa di una profonda e sleale alterazione delle condizioni concorrenziali che può contribuire ad annientare le imprese oneste, costringendole ad uscire dal mercato”, l’allarme questa volta arriva da Luigi Giampolino, presidente dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici. Nella relazione sul 2009 presentata al Parlamento emerge “l’insorgere, all’interno della pubblica amministrazione, di gravi episodi di corruzione ed illegalità”.
Preoccupa il continuo ricorso a provvedimenti di natura emergenziale, poiché così facendo vengono meno i requisiti di eccezionalità e imprevedibilità, e così si è fatto per l’affidamento dei lavori pubblici gestito dalla protezione civile, quindi dai ‘grandi eventi’ come G8, mondiali di nuoto, celebrazioni per l’Unità d’Italia, fino al terremoto in Abruzzo. L’Autorità teme sia in atto “una sistematica ed allarmante disapplicazione delle norme del codice degli appalti”. Infatti, prosegue Giampolino, la definizione di ‘grande evento’, “é stata applicata a fattispecie assai disomogenee e in ogni caso prive dei requisiti di imprevedibilità e urgenza”. Dal 2001 questa pratica è andata aumentando, nel 2009 le ordinanze hanno raggiunto quota 49, per una spesa globale di 3,94 miliardi di euro, giustificate anche dall’emergenza terremoto in Abruzzo. Tuttavia emerge “una fetta rilevante di spesa pubblica è stata impiegata per investimenti relativi a contratti sottratti in tutto o in parte non solo all’osservanza delle procedure previste dal Codice dei contratti degli appalti ma, in alcuni casi di non poca rilevanza e specialmente nell’ambito dei ‘grandi eventi’, anche ad ogni attività di rilevazione e controllo da parte dell’Autorità di vigilanza”.
Qualche dato. La pubblica amministrazione può “vantare” un debito di circa 37 miliardi di euro, pari al 2,4% del Pil, in buona parte derivante dal sistema sanitario e dalla raccolta dei rifiuti solidi. Gli appalti pubblici nel 2009, per quanto riguarda le gare di appalto con importo superiore a 150mila euro, sono lievitate rispetto al 2008 del 4,8% (+2,6% in termini reali), il 6,6% del Pil. E i tempi di pagamento da parte della p.a. sono compresi tra i 92 e i 664 giorni, circa due anni.
Alessandra Maiorano