Tossina Botulinica: più formazione per i medici estetici

La scienza e la medicina non sono gli argomenti che più interessano gli Italiani. Ma da qualche anno a questa parte sono diventati il centro dei talk show e di questi temi rimbalzano a tutte le ore nei programmi televisivi. Il pioniere fu il caso della mucca pazza, poi si è passati all’influenza aviaria, la suina e così via fino ad arrivare alla sbagliata informazione sul botulino. Interi servizi e approfondimenti sulla tossina botulinica, utilizzata da vip e non vip, che viene sempre trattata con imprecisione.
Per cercare di metter fine alle falsità sul farmaco l’Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna, da sempre attenta alle tematiche della salute femminile e promotrice di iniziative sulla corretta informazione, ha organizzato a Roma l’incontro ““Le donne e l’estetica: un dibattito sul botulino” con i maggiori esperti del settore, la giornalista di attualità Emanuela Falcetti e il Sottosegretario alla Salute Francesca Martini, da sempre attenta alla tematica e promotrice del divieto d’utilizzo della chirurgia plastica sulle minorenni.
E proprio il sottosegretario alla Salute ha così commentato “Abbiamo affidato al Consiglio superiore di sanità il compito di svolgere uno studio che permetta di conoscere la diffusione dell’utilizzo della tossina botulinica in Italia, sia a scopi clinici che estetici, le modalità di impiego e anche gli eventuali effetti collaterali. Spero si possa anche auspicare in futuro una tracciabilità dell’utilizzo della tossina. Credo che questo aggiunga molto in termini di garanzia sia per il paziente sia per il medico.”
Da quando venti anni fa è stato autorizzato l’utilizzo del botulino, sono 26 milioni le fiale che sono state utilizzate. La tossina botulinica rappresenta il trattamento miniinvasivo in medicina estetica più sicuro ma bisogna sempre rivolgersi a personale specializzato per non avere brutte sorprese e ritrovarsi con il viso deturpato. “Stiamo riflettendo – ha continuato il sottosegretario Martini – sul percorso formativo di tutte le figure mediche che oggi iniettano la tossina botulinica per capire se, in ognuno di questi casi, venga garantita la salute del paziente. Ci sono già state alcune riunioni al ministero per avviare una riflessione su quale sia la formazione adeguata per questi medici”. Esistono le specializzazioni universitarie in Chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica e in Dermatologia, ma anche le scuole quadriennali in Medicina estetica che però non sono ancora riconosciute. Proprio su questo si battono i chirurghi plastici affinché ci siano scuole che ufficialmente attestino la comprovata qualità dei professionisti che si sono formati dopo lunghi anni di studio.

Daniela Ciranni