Ecco l’occasione che aspettavo! Horror, vintage, bianco e nero e tanta genialità! In tv, finalmente, la pellicola che ha ispirato, persino, il primissimo numero di Dylan Dog. Questa sera, alle ore 23:40, la rete satellitare Fantasy trasmetterà il film “La notte dei morti viventi” (titolo originale “The night of the living dead”). Il lungometraggio (1968) è diretto da quel genio di George A. Romero ed è interpretato da Duane Jones e Judith O’Dea.
Per motivi da stabilire (che forse hanno a che fare con una sonda spaziale) la Terra è infestata da un terribile morbo. A distanza di poco tempo, ogni persona che muore e non viene seppellita, torna in vita con impulsi cannibali. Sette persone cercano di resistere ai ritornanti barricandosi in una casa abbandonata…
Il giovane Romero dirige questa meravigliosa pellicola nel 1968 avendo a disposizione un budget limitato. Per questo motivo deve servirsi dei membri della sua troupe per l’interpretazione delle varie comparse e di una pellicola in bianco e nero pur esistendo già il colore. E nonostante ciò vien fuori un capolavoro: “La notte dei morti viventi” è un vero e proprio cult per gli amanti dell’horror e per i cinefili di ogni genere. Eppure pochi credevano nel valore del film quando il regista assunse dei dilettanti per ricoprire i ruoli dei protagonisti. Eppure la bella Barbara e il carismatico Ben hanno lasciato il segno e, ancora oggi, sono in grado di emozionarci. Per il ruolo di Ben, il leader del gruppo, Romero scelse, per la prima volta nella storia del cinema americano, un attore di colore. Non lo fece per motivi etici ma solo perchè Duane Jones risultò essere il migliore ai provini. Un bel passo avanti per tutti noi, in ogni caso!
E le innovazioni non finiscono qui: il regista ebbe delle intuizioni che rimasero nella storia dell’horror da Dylan Dog al cinema di genere fino ai tanti, moderni telefilm sull’argomento: gli zombies di Romero sono stupidi, lenti, privi di riflessi, muti e cannibali. Come sempre da “La notte dei morti viventi” in poi.
Film irrimediabilmente pessimista che riflette sugli orrori della guerra ma li conduce al di fuori del ghetto e di ogni convizione radicata. Segnando la storia del cinema horror, si è portato dietro due seguiti, un remake e numerose imitazioni. La pellicola fu rieditata nel 1998, a 30 anni dall’uscita nelle sale, in una versione colorizzata e con 13 minuti in più, tutti tagliati nel 1968. Una banale operazione di marketing, non un restauro.
Valentina Carapella