Incidente all’AlpTransit, muore un tecnico

Il cantiere del secolo lo hanno definito gli addetti al settore, un cantiere che avrebbe, con la sua tecnologica messa a punto, fatto invidia a molti in tutto il mondo.

I fatti però sono diversi, dall’apertura dell’AlpTransit nel cantone Ticino nel 1996, nove sono le vittime registrate durante l’orario lavorativo, sempre per incidenti non imputabili ai singoli uomini.

Ieri appunto il nono, Hans Gammel, 46enne, cittadino e domiciliato nel cantone Zugo, ha perso la vita mentre veniva scortato d’urgenza all’ospedale, dopo un incidente al cantiere di Faido-Polmengo.

L’incidente è avvenuto intorno alle 13.30 di ieri pomeriggio; Gammel, tecnico capo di controllo per la ditta Amberg, stava facendo i consueti controlli, prendendo un trenino che lo avrebbe portato al di fuori del cantiere dal tunnel est del San Gottardo.

L’uomo, ancora a bordo del trenino è caduto dal mezzo ancora in movimento, ancora non si sa per quale causa, riportando ingenti ferite su tutto il corpo.

Pronto l’intervento: la Tre Valli Soccorso, il pronto soccorso dei cantoni, la Rega, specializzata in donazione d’organi e i militi dell’unità di intervento tecnico del corpo pompieri Basca, ed infine la Scientifica per fare i rilevamenti del caso.

L’uomo, portato d’urgenza all’ospedale più vicino, è morto durante il trasporto e la compagnia ha già aperto a tal proposito un’inchiesta per determinare le cause.

Oltre a Gammel, altri otto operai hanno avuto analoghi problemi con il cantiere: il 12 maggio due operai austriaci si sono sfigurati, ustionandosi anche gli arti mentre facevano lavoro di saldatura. Il 17 giugno un trentenne si è rotto il piede dopo essere caduto (come successo a Gammel) nel cantiere a Bodio. Nel 2003, il 3 aprile, sempre a Faido-Polmengo, ha perso la vita un uomo a causa di un blocco di pietra caduto. Il 21 maggio 2005, altra vittima, a Bodio-Pollegio. Le ultime due, Salvatore di Benedetto e Andrea Astorino, muoiono per il deragliamento di un treno per spostamento materiali.

Il cantiere del secolo, il cantiere dei sogni, sta diventando una continua tragedia, soprattutto nell’ultimo anno, facendo preoccupare molto i sindacati del lavoro, i dirigenti dell’AlpTransit e le famiglie di coloro che ci lavora.

di Andrea Bandolin