Tante fabbriche vuote e due piazze piene di lavoratrici, lavoratori, giovani e pensionati. In Umbria lo sciopero generale di otto ore indetto dalla Cgil contro la manovra del Governo è riuscito e sono riuscite anche le due manifestazioni provinciali organizzate dal sindacato a Perugia e Terni, alle quali hanno preso parte diverse migliaia di persone.
“La risposta del mondo del lavoro umbro è forte e chiara – commenta il segretario generale della Cgil regionale, Mario Bravi – credo che la straordinaria partecipazione di oggi rappresenti un segnale preciso per il Governo nazionale, per gli imprenditori e le loro associazioni: lavoratori e pensionati non hanno intenzione di pagare ancora una volta da soli scelte sbagliate e colpe altrui. Questa manovra, infatti, attacca le fasce più deboli del Paese – prosegue Bravi – e lo fa in modo particolare in Umbria dove gli effetti dei tagli al welfare saranno pesantissimi per le categorie che noi rappresentiamo”.
E Bravi non manca di sottolineare ancora una volta l’assenza delle altre confederazioni sindacali: “Il fatto che in molte realtà lavorative anche iscritti delle altre organizzazioni sindacali abbiano scioperato oggi e che in tante aziende si registrino livelli di adesione che sono superiori a quelli che solitamente si hanno con gli scioperi unitari la dice lunga, – afferma Bravi – per questo invitiamo nuovamente Cisl e Uil dell’Umbria a modificare il loro atteggiamento e ad unirsi alla mobilitazione, che vede i sindacati di tutta Europa impegnati in un percorso di lotta che porterà il prossimo 29 settembre ad una grande manifestazione europea a Bruxelles indetta dalla Ces”.
LE MANIFESTAZIONI
A Terni, in una piazza della Repubblica gremita, tanti gli interventi di lavoratrici e lavoratori che hanno voluto testimoniare le ragioni della propria adesione allo sciopero. Hanno preso la parola un lavoratore della Basell, l’azienda chimica da mesi in lotta contro la scelta della proprietà di chiudere lo stabilimento ternano, una lavoratrice del tessile orvietano, altro settore in profonda crisi, una della cooperazione sociale, uno studente universitario e, naturalmente, un lavoratore della ThyssenKrupp Ast, che nel suo intervento ha richiamato la questione fondamentale della sicurezza sul lavoro, esprimendo ancora una volta il cordoglio di tutti i lavoratori per l’ultima vittima, Leonardo Ippoliti, l’operaio delle acciaierie scomparso nei giorni scorsi dopo un grave infortunio sul lavoro. Poi, l’intervento della segretaria generale della Cgil di Terni, Lucia Rossi, e le conclusioni del segretario nazionale Fabrizio Solari.
A Perugia un lungo serpentone colorato di rosso è partito da piazza Partigiani per raggiungere piazza della Repubblica, dove dal palco, dopo l’apertura del segretario generale della Cgil di Perugia, Vincenzo Sgalla, hanno preso la parola lavoratrici della scuola e della sanità, un’operaia cassa integrata della Merloni e un rappresentante dei pensionati. Particolarmente significativo e molto applaudito l’intervento della presidente dell’Anm dell’Umbria, Manuela Comodi, che dal palco della Cgil ha voluto portare la solidarietà dei magistrati, impegnati anche loro in una forte mobilitazione contro la manovra, precisando che la battaglia della categoria “non è affatto una battaglia corporativa come si vorrebbe far credere”, ma è al contrario una “battaglia in difesa di diritti fondamentali” e “contro gli attacchi alla democrazia” e alle categorie più deboli, come “quello che si è tentato su Pomigliano”. La manifestazione è stata poi conclusa da Filomena Trizio, segretaria nazionale della Nidil Cgil.
LE ADESIONI ALLO SCIOPERO
Molto significativi i primi dati sulle adesioni allo sciopero. In provincia di Terni si registra l’85% di adesioni all’Ast, il 90% alla Società delle Fucine, il 90% al Tubificio, il 70% nel Gruppo Garofoli, tra il 75 e l’80% nelle piccole e medie imprese dell’indotto metalmeccanico, il 75% alla Sgl Carbon, l’85% alla Bayer, il 75% all’Asm, il 90% alla Tarkett, l’80% alla Cipiccia, il 100% alla Litoide, il 100% alla Paolini, il 60% alla Csc. Per quanto riguarda il pubblico impiego, 50% di adesioni al Comune di Terni e 55% alla Provincia.
In provincia di Perugia si registra il 60% di adesioni alla Perugina, l’85% alla Emu, il 70% alla Trafomec, il 90% alla Tatry, l’80% alla Nardi, il 90% alla Solfer, il 90% alla Omas, il 70% alla Ims, il 65% alla Oma Tonti, l’80% alla Margaritelli, l’80% alla Manini, il 50% alla Colacem, il 100% alla Klam, l’80% alla Cartotecnica Tifernate, l’80% all’Europoligrafico, il 70% alla Mauro Benedetti, il 40% alle Officine Trenitalia di Foligno, il 90% alla Scacef, l’80% alla Piselli, il 75% alla Iverplast, il 90% alla Mignini, l’80% nelle Comunità montane, il 70% all’Amprica, il 50% all’Enel Gas, il 60% alla Tagina. Nel pubblico impiego si segnalano adesioni significative all’Agenzia delle Entrate (45%) e alla Gesenu (35%), nelle Agenzie fiscali (35%) e all’Inps regionale (20%).
Mauro Sedda