Nel 2008, a novembre, con il 65% delle preferenze battutto John McCain, è arrivato l’uomo che successivamente è stato chiamato “cambiamento”, dovuto ad una situazione non rinfrancante in America e al suo predecessore, George W. Bush.
Barack Obama è diventato dunque il nuovo presidente degli Stati Uniti e uno dei punti della sua campagna elettorale era stato appunto la volontà di chiudere il carcere di massima sicurezza Guantanamo ad est dell’isola di Cuba, vicino alla base di sicurezza navale USA.
A distanza di due anni sembra che uno dei punti promessi dal presidente dello ”Yes we can”, non potrà essere rispettato, almeno per ora, visto la situazione finanziaria vigente nel Paese che non è delle più floride.
Due mesi fa si pensava che il carcere sarebbe stato chiuso per via delle misure di poco aggiornate. Il motivo era ovvio: garantire un ambiente più sereno nella nuova America.
A causa di nuove preoccupazioni nella terra del sogno, Obama ha dovuto far slittare la vicenda per preoccuparsi di questioni più pressanti.
Nonostante sia stato fatto slittare una seconda volta, l’idea della chiusura non è solo utopica, ma rispecchia un’attenta valutazione sulla possibile destinazione dei detenuti del carcere.
Infatti, nell’amminstrazione si era già deciso quale sarebbe stata la destinazione dei vari criminali; la scelta è ricaduta sul Thomson Correctional Center, in Illinois, ovviamente con le dovute modifiche.
Troppo oneroso dunque per poter essere stanziato un fondo di ricostruzione, 150 milioni di dollari necessari all’agenzia federale delle carceri per partire e il benestare che il Congresso non ha voluto dare.
Per quanto riguarda il processo di restauro della carcere, i soldi avrebbero dovuto coprire le spese di: una nuova recinzione, delle torri di guardia più alte, telecamere distribuite in maggior quantità, aggiornando le esistenti e implementare i sistemi di sicurezza. Oltre ovviamente a garantire l’agibilità di Guantanamo.
Il problema è sorto inoltre perchè, per poter cominciare i relativi lavori, le autorità federali devono acquisire la proprietà di Guantanamo e quindi ciò aumenta le possibilità che Obama veda slittare la chiusura del carcere alla fine del suo mandato.
di Andrea Bandolin