Un camper. Il Lazio. Tanti chilometri da percorrere. No, con questo articolo non vogliamo proporvi una vacanza alternativa alla riscoperta delle meraviglie della splendida regione del Centro-Italia. Ma parlarvi di un’iniziativa che convoglierà su strada la volontà di aiutare bambini a cui l’amore non basta. Perché per crescere serve anche altro.
L’iniziativa, dal titolo “Camper-Bebè” è promossa dall’associazione Salvamamme. Il progetto, presentato ieri nel corso di una conferenza stampa alla Pisana, prevede un tour in tutto il territorio laziale, per andare in soccorso di tutte quelle mamme che incontrano oggettive difficoltà nella crescita dei loro neonati. Cento per la precisione. Che riceveranno corredini, passeggini, carrozzine, box, materiali per l’igiene personale e per l’allattamento. Situazioni che in alcuni molti casi si presentano come molto gravi.
All’incontro con la stampa hanno partecipato Isabella Rauti, consigliere segretario del consiglio regionale, Grazia Passeri, presidente dell’associazione e Marco Squicciarini, commissario straordinario di Roma della Croce rossa italiana. L’iniziativa può inoltre contare sul patrocinio della Presidenza del Consiglio regionale. «Sono decisamente felice – ha dichiarato la Rauti – La politica non dà spesso l’occasione di fare iniziative così belle, appassionanti e commoventi come queste. Mentre invece lo sforzo delle istituzioni e delle associazioni può produrre una sinergia in grado di condurci prima fuori dalla crisi, riportando valori come la solidarietà, l’essenzialità, la riduzione degli sprechi».
Grande gioia è stata espressa anche dalla presidente Passeri, che vede nel progetto un importante segnale di ripresa dopo la forte crisi attraversata, negli ultimi sei mesi, da Salvamamme, totalmente a secco di finanziamenti.. Sono state addirittura chiuse alcune sedi dislocate sul territorio. «Ora invece possiamo trovare nuovo slancio». Uno slancio indispensabile e necessario. Perché tutti i bambini hanno il diritto di crescere al meglio. Ma non tutti hanno i mezzi per farlo.
Katiuscia Provenzani.