Scuola: il Tribunale ferma la Gelmini

Dopo le proteste di studenti e genitori e il sorprendente successo del blocco degli scrutini (oltre 20mila consigli di classe costretti a rimandare la discussione delle valutazioni) lanciata da docenti e sindacati di base, anche dal Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio arrivano brutte notizie per il Governo e la ministro Gelmini.
Il Tar, infatti, ha accolto con la seduta di ieri il ricorso presentato alcuni mesi fa da 755 fra comitati, realtà di lotta per la scuola pubblica statale e singoli lavoratori della scuola, studenti e genitori.
Nel documento si denunciava l’illegalità delle procedure adottate dal Ministero, colpevole di aver costretto, con i tempi e i modi delle proprie decisioni, gli studenti ad iscriversi, o ad essere iscritti dai genitori, “senza conoscere i programmi di studio, sulla base del piano dell’offerta formativa dello scorso anno che gli Istituti non sono stati in grado di aggiornare, in mancanza dei programmi e dei regolamenti definitivi”.

Nell’immediato il provvedimento del Tar sospende “l’efficacia delle circolari del Ministero sulle iscrizioni nelle scuole secondarie, sugli organici di ogni ordine e grade e sulla mobilità”. Sono sospesi, quindi, anche i 17mila licenziamenti tra il personale docente della scuola secondaria previsti dai tagli approvati con il ddl 133 del 2008 e l’attuazione della riforma degli ordinamenti delle scuole superiori votata dal Parlametno lo scorso febbraio.
Un riordinamento che già allora fece scalpore nel mondo della scuola per l’impossibilità palesata da numerosi dirigenti scolastici di garantire le iscrizioni e l’avvio dell’a.s. 2010/2011 e per i contenuti della riforma, che sostanzialmente taglia in tutti gli istituti le ore caratterizzanti dei diversi corsi di studio, con la sola logica di adattare i programmi alla mancanza di fondi e personale causata dai provvedimenti del 2008 di cui sopra.

Per il momento l’unica nota ufficiale diffusa da Viale Trastevere stigmatizza l’accaduto, spiegando che “l’ordinanza del Tar del Lazio sui provvedimenti ministeriali in materia di organici è solo temporanea, è una semplice richiesta d’informazioni. Forniremo al più presto ogni opportuno chiarimento e depositeremo la documentazione necessaria al fine di dimostrare che il ricorso, enfatizzato da parte di alcuni sindacati e associazioni, è destituito di qualsiasi fondamento”.
Tuttavia se il 19 luglio il Tar confermasse la decisione di ieri verrebbe meno la possibilità di attuare i tagli previsti dal Ministero con le riforme 2008 e 2010.

Una spada di Damocle che torna ad angosciare il fu dolce sonno della ministro Gelmini che, come testimonia il goffo tentativo di cancellare con una nota ministeriale il blocco degli scrutini ormai percepito da milioni di studenti e genitori costretti a veder esposti i quadri qualche giorno più tardi, torna a vivere gli incubi della stagione che vide protagonista l’Onda.
Intanto alla facoltà di Lettere & Filosofia dell’università de “La Sapienza” di Roma, venerdì scorso, i docenti, riunitisi in un Consiglio di Facoltà, ad ampia maggioranza (solo 16 contrari e 10 astenuti), hanno deciso di interrompere gli esami a partire dal primo luglio prossimo, e per tutto il periodo rimanente della sessione estiva, contro il ddl Gelmini e gli ulteriori tagli all’Università promessi da Tremonti per far pagare la crisi ai soliti noti.

Mattia Nesti