E’ attraccata sabato sera al Porto di Genova la “Nave dei Diritti”, giunta con a bordo un migliaio di manifestanti, italiani residenti all’estero, salpati da Barcellona il 25 giugno scorso con l’obiettivo di portare una ventata di libertà nel nostro Paese, preoccupati dal degrado italiano sul tema dei diritti.
I pacifici invasori sono stati accolti dai cittadini del capoluogo ligure radunatisi per assistere all’evento ed hanno esposto un lungo striscione con lo slogan “basta stare zitti è arrivata la nave di diritti”.
L’impresa era nata sulla spinta di un appello “per ricordare la nostra Costituzione e la sua origine, laica e pluralista, la centralità della libertà e della democrazia vera, partecipata, trasparente“, sottoscritto, tra gli altri, da Dario Fo, Paolo Rossi, Antonio Tabucchi, i fratelli Taviani, Edoardo Galeano, Paolo Flores d’Arcais e Rita Borsellino, Carlo Verdone e Sabina Guzzanti, Moni Ovadia e Franco Battiato, Emergency e i No Tav, Erri De Luca e lo scomparso premio Nobel per la Letteratura Jose Saramago.
“Il razzismo cresce, – si può leggere nel manifesto de “Lo Sbarco” – così come l’arroganza, la prepotenza, la repressione, il malaffare, il maschilismo, la diffusa cultura mafiosa, la mancanza di risposte per il mondo del lavoro, sempre più subalterno e sempre più precario. I meriti e i talenti delle persone, soprattutto dei giovani, non sono valorizzati. Cresce la cultura del favore, del disinteresse per il bene comune, della corsa al denaro, del privato in tutti i sensi. […] (La Nave dei Diritti, ndr) Ricorderà che esistere può voler dire resistere, difendere la propria e l’altrui dignità, conservare la lucidità, il senso critico e la capacità di giudizio. Creiamo ponti, non muri”.
Sulla banchina del Porto di Genova, la sera dell’attracco della Nave, si è trovato casualmente anche il comico Beppe Grillo, natio proprio del capoluogo ligure, ma solo per imbarcarsi sulla nave per Barcellona, dove trascorrerà le sue vacanze.
Nella giornata di ieri, intanto, si sono susseguiti per tutta la giornata una serie di incontri e dibattiti che hanno coinvolto decine di associazioni e centinaia di cittadini nelle diverse piazze tematiche su “Diritto alla Pace”, “Diritto al Sapere e alla Bellezza”, “Diritto alla Cura dell’Ambiente e al Futuro”, “Diritto alla Dignità del Lavoro”, “Diritto alla Differenza”.
Un “format” che, tra l’altro, Genova conobbe già ai tempi del controG8 del 2001, in quelle ore che precedettero la follia della repressione.