Marea nera, Bp: spesi 2,65 miliardi di dollari

La British Petroleum ha comunicato di aver speso 300 milioni di dollari negli ultimi tre giorni per far fronte al disastro causato dalla marea nera nel Golfo del Messico. La stessa società petrolifera ha, inoltre, reso noto che le spese sono arrivate, per la prima volta, a quota 100 mln al giorno e che nel complesso la cifra è pari a 2,65 miliardi di dollari (2,1 miliardi di euro). Dal colosso petrolifero fanno anche sapere che nella cifra sono comprese le operazioni per fermare la fuoriuscita di petrolio, quelle per ripulire le aree colpite e le spese per pagare i danni. Sono, infatti, circa 41.000 le richieste avanzate sino ad ora.

Nella nota si legge che a metà giugno il gigante petrolifero ha deciso di versare 20 miliardi di dollari in un fondo speciale, destinato a indennizzare i danni della fuoriuscita di petrolio da un pozzo offshore.

Quello che è stato definito il disastro ambientale più grave della storia americana, ha avuto inizio lo scorso 20 aprile, con l’incendio ed il crollo di una piattaforma petrolifera della BP, a circa 70 chilometri dalle coste della Louisiana.

Già nella scorsa settimana, dalla compagnia avevano ribadito di avere a disposizione la liquidità necessaria per far fronte ai costi, il tutto in risposta delle forti preoccupazioni suscitate dal crollo delle azioni della stessa società. “Siamo in grado di far fronte a tutte le spese che continuano a crescere”, aveva dichiarato venerdì Robert Wine, portavoce di Bp, smentendo ufficialmente l’indiscrezione riguardante la volontà della stessa Bp di ricorrere al fallimento.

Mauro Sedda