Gli incontri on line. Affascinanti, misteriosi. Ma anche molto pericolosi purtroppo. Ancora una volta il web rivela, tra le colonne della sezione cronaca, la sua più grande contraddizione: quella di essere contemporaneamente la piazza più grande, democratica e libera del mondo ma, proprio per questo, totalmente fuori controllo. L’occasione per l’amara riflessione ci è offerta dall’ennesima vicenda che racconta di una conoscenza virtuale terminata, ahimé, nel peggiore dei modi.
Protagonista una studentessa lodigiana di 19 anni. Era iniziato tutto su Facebook, il mega condominio mondiale. Due chiacchiere in chat e poi, come da prassi, lo scambio di alcuni messaggi privati. All’altro capo del filo un 35enne di Bologna, ovviamente sotto falsa identità. E-mail, sms sempre più frequenti, e da lì all’incontro in carne ed ossa il passo è stato breve. Appuntamento in un motel della zona. Un incontro piccante, a quanto risulta dai racconti della ragazza, terminato con un rapporto sessuale e alcun foto a luci rosse. Fine.
E invece no, inizio. Un terribile inizio. L’inizio di un incubo senza soluzione. Dopo il primo incontro l’uomo, di fronte ai ripetuti rifiuti della ragazza ad un nuovo appuntamento, ha pensato bene di iniziare a ricattarla, minacciandola di rendere pubblici i video e le immagini che la ritraevano in pose tutt’altro che canoniche. Stretta nella morsa della vergogna, la giovane ha accettato altri incontri e rapporti sessuali, fino addirittura all’esperienza con una coppia di scambisti.
Poi però il crollo e la lucidità di rivolgersi alle forze dell’ordine, che, dopo aver intercettato messaggi e telefonate in cui l’uomo faceva esplicito riferimento al ricatto, l’hanno convita a fissare un ennesimo appuntamento, allo scopo di attirarlo in trappola. Detto fatto. Il giorno fissato per il rendez-vous, in pochi minuti, giusto il tempo di ascoltarlo ammettere minacce ed avances, sono scattate le manette. E stavolta fine per davvero. Nell’auto del 35enne è stata rinvenuta una borsa contenente oggetti molto particolari a sfondo sessuale, addirittura un coltello a serramanico. Ma il materiale più sconvolgente è stato scovato dagli inquirenti in casa del maniaco. Centinaia di cd, dvd, e video di natura pornografica ed altrettante immagini. L’uomo attualmente è rinchiuso nel carcere di Lodi.
Per la studentessa il risveglio da un brutto sogno ed un grosso insegnamento. Quando si è giovani è bello fare nuovi incontri, è così che si costruisce e si coltiva l’amore. Ma forse il caro vecchio caffè al bar rimane il metodo migliore.
Katiuscia Provenzan