Il disastro ambientale che dal 20 Aprile scorso sta flagellando il Golfo del Messico potrebbe trovare un forte alleato proprio in un terribile fenomeno della natura che rischia di colpire, o perlomeno sfiorare, il già pesantemente provato ecosistema della zona. Sembra infatti che la tempesta denominata Alex stia per trasformarsi in un vero e proprio uragano, classificato in categoria 1 della scala Saffir-Simpson, la più utilizzata in questo senso.
Da Giovedì notte in poi quindi, momento previsto per l’arrivo di Alex in Messico, le operazioni di drenaggio del petrolio che ancora fuoriesce dal pozzo dopo l’esplosione della Deepwater Horizon ed in generale i lavori della BP ( che sta cercando di costruire nuovi pozzi), potrebbero essere rallentati o addirittura interrotti. L’uragano comunque dovrebbe passare più a sud rispetto alla zona contaminata, il problema sono però i venti e le conseguenti enormi onde provocate dagli stessi.
British Petroleum , proprio in ragione del fatto che le previsioni danno il passaggio di Alex moderatamente lontano dalla zona della marea nera, ha“minimizzato” il pericolo, sostenendo pubblicamente la non fondatezza del rallentamento dei lavori, o di un ipotetico rischio di danni al sistema di raccolta del greggio.
Di tale sistema è previsto un ampliamento che porterebbe di fatto a raddoppiare la sua efficienza ( da quasi 30 000 barili al giorno a poco più di 50 0000) ed è proprio questa operazione che potrebbe essere ostacolata da Alex. Inoltre, il sottovalutare il pericolo è un’accusa che a BP è già stata mossa da diverse parti, una volta esplosa la piattaforma petrolifera. Alcune testimonianze infatti hanno recentemente riportato il fatto che nessuno si occupò delle anomalie nei tubi dettate dalla presenza di sacche di gas), tempestivamente segnalate dagli operai, ma pare ignorate dalla dirigenza. Un’ipotesi che seppure ancora tutta da confermare, psicologicamente e socialmente inficia la credibilità delle previsioni fatte da BP rispetto ad un eventuale pericolo dettato da un qualche fattore esterno. Forse anche su questa base, le azioni della compagnia petrolifera continuano inesorabilmente a scendere da qualche giorno, dopo che, incredibilmente, nelle passate settimane erano addirittura riuscite a recuperare qualcosa.
A.S.