Molise: 16 arresti per sfruttamento e tratta di esseri umani

Sono 16 le persone che ieri, nel corso di un’operazione condotta dai carabinieri di Campobasso in collaborazione con  le forze dell’ordine romene e polacche, sono state arrestate nell’ambito dell’inchiesta denominata “Shanti”. Contro di loro sono state formulate diverse accuse: dall‘associazione a delinquere finalizzata alla tratta di esseri umani alla riduzione in schiavitù, dal favoreggiamento allo sfruttamento della prostituzione.

Gli inquirenti sono in pratica riusciti a smantellare una cellula criminale transnazionale dedita allo sfruttamento di molte donne dell’Est che, attratte in Italia con l’inganno (con la promessa di un lavoro regolare), venivano poi costrette a prostituirsi in locali notturni o in appartamenti presi in affitto dai loro aguzzini. I carabinieri hanno sequestrato e sigillato due night club, “La Nuit” di Petrella Tifernina e l'”Edonè” di Castropignano (entrambi in provincia di Campobasso), diversi appartamenti privati e autovetture per un valore complessivo stimabile intorno a un milione e mezzo di euro.

Le indagini, coordinate dalla Direzione nazionale antimafia, hanno preso il via dall’omicidio di una prostituta avvenuto nel maggio del 2005 nei pressi di Campobasso. In seguito all’identificazione dell’assassino (un cliente della donna), venne infatti accertata l’esistenza di un’organizzazione dedita alla tratta di esseri umani, che prevedeva – tra l’altro – la partecipazione di cinque donne polacche e romene, incaricate di procurare belle ragazze da destinare al mercato della prostituzione italiano.

A favorire il disvelamento della verità hanno contribuito le numerose testimonianze rese da alcune delle ragazze sfruttate, che hanno parlato di frequenti atti di violenza a cui erano costrette durante le loro prestazioni sessuali all’interno degli appartamenti acquistati e gestiti dai criminali.

“L’operazione – ha spiegato ieri Piero Grasso, procuratore nazionale antimafia – apre per la prima volta in Molise ad una situazione del tutto impensabile fino a qualche anno fa. Forse la criminalità organizzata cerca nuovi territori per operare in maniera più tranquilla”.

Analoghe operazioni – ha aggiunto il comandante del Ros dei carabinieri, Gian Paolo Ganzer – sono state compiute nei pressi dell’Aquila, in Abruzzo e ad Ancona, nelle Marche. Quindi possiamo dire che si tratta di un fenomeno diffuso e che interessa in modo continuativo tutta la costa adriatica e deve essere contrastato – ha precisato – con un impegno intenso su tutto il territorio nazionale”.

Mercoledì mattina verranno avviati gli interrogatori delle 16 persone arrestate.

Maria Saporito